Cara E.,
una nota giovane brontolona dei fumetti di nome Mafalda diceva saggiamente: “Se non si cambia vita, perchè si deve cambiare anno?” .
Verrebbe da chiederselo dato che il cambio d’anno si risolve in un banale cambio di data, che si va sommare ai 365 giorni dell’anno prima, in un countdown frenetico fino alla prossima data da celebrare mangiando bugie e frittelle per passare a uova di cioccolato e colombe e finire alla prova costume per l’estate immaginando la grigliata di ferragosto, per poi tornare ai buoni propositi di settembre che arrivano in tempo per scrivere la letterina a Babbo Natale con una mano sullo spumante per il 31 notte.
Intanto, in questa corsa che impazza e spiazza, i giorni si sfogliano, gli anni si accumulano e fanno sfoggio del proprio carico di esperienze, stanchezze, gioie, progetti, prospettive e soprattutto, cose, oggetti, come diciamo dalle nostre parti spesso ‘ciapapuer’. In alcuni casi, per alcune persone, libri, libri e ancora libri. Perchè arriviamo dalla cultura della carta e nonostante in Italia il 73% delle persone legga un solo libro all’anno, probabilmente in casa ne avrebbe da leggere per i successivi vent’anni, ereditati, ricevuti in dono, comprati e abbandonati. Sovente, questo cumulo di carta diventa ingombrante e i libri si cerca di venderli, regalarli o peggio buttarli.
E allora, cara E., allo start di questo nuovo anno che con il suo suffisso chiama a sè il tema del rinnovare e quindi, a cascata, lasciar andare e fare spazio, noi abbiamo una splendida occasione da offrire a chiunque sia in linea con questa filosofia: donare i vecchi, inutili, odiati, amati libri in eccesso alla Biblioteca condivisa e diffusa che abbiamo preso in carico come primo progetto della novella associazione culturale Compagne di banco!
Cos’altro di meglio poteva coronare le nostre attività di diffusione di idee, condivisione di pensiero, messa in comune di forze culturali, rilancio della scrittura a mano e del mondo analogico, se non una biblioteca itinerante, disposta a raccogliere ciò che altri dismettono e dargli nuova vita, alla ricerca di nuovi spazi per essere a disposizione di tutti, rifugio dalla fretta e motore d’azione per sinergie e progetti?
Quindi, lettrici, lettori, scrittori, amanti della lettura sovraccarichi di carta in formato libri, siamo qui per voi, potete liberarvi del vostro carico donandolo alla Biblioteca che si va componendo grazie a quanti regaleranno libri inutilizzati, perché tornino tra le mani e nelle menti di chi lo desidera. Nell’arco dei prossimi mesi vi faremo sapere dove troveranno casa, là dove saranno potrete prenderli e dargli nuova vita. Nel frattempo, per regalare e donare i libri, potete scrivere a [email protected]
E come disse il poeta Garcia Lorca nel suo discorso Mezzo pane e un libro:
“Libri! Libri! Ecco una parola magica che equivale a dire: “amore, amore”, e che la gente dovrebbe chiedere come chiede pane o come brama la pioggia per i propri seminati. Quando l’insigne scrittore russo Fëdor Dostoevskij, padre della rivoluzione russa molto più di Lenin, era prigioniero in Siberia, fuori del mondo, tra quattro mura e circondato da desolate pianure di neve senza fine; e chiedeva aiuto per lettera alla sua famiglia lontana, diceva soltanto: “Mandatemi libri, libri, tanti libri affinché la mia anima non muoia!”. Sentiva freddo e non chiedeva fuoco, aveva una sete terribile e non chiedeva acqua: chiedeva libri, cioè orizzonti, cioè scale per risalire le vette dello spirito e del cuore”.