Care amiche lettrici e amici lettori
Oggi ospitiamo una lettera importante che apre una piccola nuova rubrica dal titolo “Care compagne di banco, vi scrivo”.
La scrive Giulia, studentessa del Dams, discipline artistiche musicali dello spettacolo della facoltà di Unito, Università di Torino.
In questo momento sta svolgendo il tirocinio formativo con la nostra associazione, cosa di cui siamo davvero felici perché condividere con ragazze e ragazzi universitari il mondo dei libri di parole di lettura e di comunità che stiamo cercando di cucire sul territorio pensiamo sia un punto importante del percorso.
Ha partecipato ad un evento di comunità presso Piazza Risorgimento, dove il progetto Orti in città, grazie alle persone che con le proprie associazioni o con se stessi come cittadini, sta dando vita a momenti significativi e di senso per chi vive nella zona e cerca di contribuire a tenere vivi e sicuri quei luoghi e far fiorire progetti che uniscono le persone, con le loro differenze che sono grande ricchezza culturale, intellettuale e spirituale.
Questo è quanto hanno raccolto i suoi occhi e il suo cuore, tradotto lettera per noi e per voi.
Buona lettura!
Care Compagne di banco,
giovedì 13/11/2025, in vostra compagnia, ho scoperto la realtà dell’area sociale degli Orti in Piazza. Qui un gruppo di cittadini e cittadine, in accordo con la circoscrizione, ha deciso di iniziare la sperimentazione di piccole coltivazioni orticole in cassoni di legno.
E’ stata organizzata una cena a base di bagna cauda a cui hanno partecipato diverse persone della zona. Questo mi ha fatto riflettere sul concetto di comunità.
Che cos’è la comunità? Ad oggi che cosa intendiamo per comunità?
Il concetto di comunità è molto cambiato nel tempo. Credo, ad oggi, anche tenendo conto del mio vissuto, che sia più facile creare una comunità nel mondo virtuale. Ormai, infatti, molte persone attraverso l’utilizzo di social possono condividere ideali e pensieri senza necessariamente conoscersi o vedersi, scoprendo nuove storie e persone. In questo modo possiamo rimanere nella nostra bolla, leggendo e condividendo le cose che ci piacciono, quelle con cui ci troviamo d’accordo. Questo potrebbe comportare, però, una sorta di isolamento e chiusura nei confronti di altre realtà altrettanto arricchenti ma con cui non riusciamo ad entrare in contatto perché percepite troppo lontane.
Quello che mi ha colpito della serata agli Orti è il fatto che si sia riusciti a creare un luogo dove diverse persone del quartiere possano riunirsi e creare una loro piccola comunità, condividendo durante un pasto insieme i loro vissuti, pur essendo tutte persone diverse e con vissuti differenti, ma avendo un obiettivo comune.
Ho trovato che questa iniziativa di Orti in Piazza stia dando l’occasione a questa comunità di portare aiuto agli abitanti del quartiere con le varie iniziative che vengono organizzate.
Questa esperienza mi ha fatto capire che può ancora esistere e sopravvivere una comunità fisica, anche fatta da persone con interessi diversi, volta comunque ad un obiettivo comune.
Tale realtà potrebbe essere aiutata con la condivisione social, al fine di farla conoscere e includere più persone del quartiere e non, cercando, così, di avvicinare anche i più giovani.
Giulia
Giulia Vernè è nata e vive a Torino. Ha conseguito il diploma classico al liceo Massimo D’Azeglio.
Frequenta il terzo anno del Dams all’università di Torino ed è al secondo anno della scuola di doppiaggio O.D.S Operatori Doppiaggio e Spettacolo.