La cosa che balza all’occhio guardando V/H/S/2 (ma era già chiaro dopo aver visto V/H/S) è che è nata una nuova serie potenzialmente infinita, dalle capacità di variare temi enormi, con l’unica regola di giocare sul found footage.
In questo secondo capitolo, per esempio, diversi tra i registi coinvolti provano a forzare la mano sulla soggettiva. A portare la telecamera sono un cane, un tipo in bici montata sul casco ed addirittura uno che ha un occhio elettronico e riprende direttamente con quello.
Il giochino funziona a tratti. Bene sul casco del tipo, meno bene nell’occhio (non sempre si segue il movimento corretto), maluccio sul cane (sta peluria fasulla che compare fissa e fastidiosa e la bestiola si muove in maniera assolutamente innaturale).
Ma tecnica a parte gli episodi sono divertenti, molto più ironici rispetto al primo film mantenendo lo stesso livello di gore e di splatter.
Abbiamo il tipo con l’occhio meccanico che vede i morti e la cosa non è che lo renda particolarmente felice.
Poi la comunità religiosa che mira al suicidio collettivo, con l’aggravante di coinvolgere un gruppo di bambini i cui rapporti col capo comitiva non sono molto chiari.
Ancora l’invasione aliena che interrompe le liti a sfondo sessuale tra un ragazzino (e i suoi amici) e la sorella maggiore (col suo fidanzato).
L’episodio però migliore, quantomeno il più divertente è quello firmato da Gregg Hale e Eduardo Sánchez, quello del tipo in bici che si imbatte in una simpatica ragazza zombie e viene zombizzato a sua volta. Ironico, capace di prendersi in giro, ci regala anche una chicca quasi inedita, perchè la soggettiva in questo caso è guidata dallo zombie in persona, di cui impariamo quindi ad apprezzare gesti e movimenti.
Oh… dimenticavo di dirvi il filo conduttore della faccenda. Abbiamo due detective che si introducono (ovviamente riprendendo) in una casa e trovano un casino di vhs che cominciano a guardare… tra questi (curiosità) c’è anche uno spezzone tratto da V/H/S.
Gli episodi sono firmati Simon Barrett, Jason Eisener, Gareth Evans, Gregg Hale, Eduardo Sánchez, Timo Tjahjanto, Adam Wingard.