Quarta edizione per Fish&Chips Film Festival, il Festival internazionale del Cinema Erotico e del Sessuale, che si svolgerà a Torino dal 17 al 20 gennaio.
Quattro giorni durante i quali il festival, organizzato dall’Associazione Fish&Chips in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, proporrà in programma 50 film in concorso, 4 film-omaggio a figure simbolo della cinematografia underground e a luci rosse, 2 proiezioni speciali fuori concorso, 1 mostra, 1 laboratorio, 4 incontri e svariati eventi collaterali; il tutto per puntare l’attenzione sulla sessualità, raccontare il mondo dell’erotismo partendo dal cinema – l’arte visiva per eccellenza – e insieme al pubblico esplorare le sfaccettature di un aspetto della vita di ognuno che alimenta da sempre curiosità, ma anche pudore.
L’apertura della quarta edizione di Fish&Chips sarà affidata al film vincitore dell’Orso d’Oro alla scorsa Berlinale TOUCH ME NOT di Adina Pintilie, che incarna perfettamente lo spirito del festival. Giovedì 17 gennaio ore 21.00 al Cinema Massimo, grazie a questo film si viaggerà lungo il sottile confine tra realtà e finzione, seguendo le vicende di diversi personaggi che lavorano su se stessi per superare schemi mentali, tabù e meccanismi di difesa che li bloccano e non gli permettono di sentirsi emotivamente e sessualmente liberi, intrecciate in un percorso alla scoperta dell’emotività che si cela dietro la vita intima e sessuale dell’essere umano.
Come da tradizione, in programma anche QUATTRO OMAGGI a personaggi che hanno fatto la storia dello scenario erotico e pornografico mondiale, attraverso gli ultimi decenni.
Joe D’Amato, regista di spicco del panorama pornografico italiano anni ‘60-‘70 morto nel 1999, sarà ricordato con la proiezione di Antropophagus, film del 1980 da lui diretto, capolavoro assoluto del genere gore all’italiana che rientra nel filone cannibal movie – in collaborazione con ToHorror Film Fest.
Lydia Lunch, attrice, musicista e cantante, protagonista dei cortometraggi della New York Underground Collection diretti da Richard Kern, filone del cinema della trasgressione anni ‘80 che unisce violenza, autolesionismo, pornografia condito con musica punk, sarà festeggiata per i suoi 60 anni insieme a Seeyousound International Film Festival.
Un omaggio sarà riservato anche all’opera del regista Davide Ferrario, giurato di questa quarta edizione, che introdurrà in sala un unicum della sua cinematografia: a vent’anni dall’uscita in Italia, Fish&Chips propone la proiezione in 35mm di Guardami, ospite la protagonista Elisabetta Cavallotti.
Infine, per celebrare il quarantennale dell’uscita di Beneath the Valley of Ultra-Vixens, capolavoro del cinema erotico firmato dal maestro Russ Meyer, Fish&Chips, invita gli spettatori per l’esclusivo party in sala ULTRAVIXENS FOREVER!, in cui poter degustare i cocktail offerti dallo sponsor Bitter Rouge di Compagnia dei Caraibi. Drink, musica e, a fare da cornice visiva, le bizzarre avventure a sfondo sessuale della voluttuosa maggiorata Francesca Kitten Natividad.
Inoltre, i FOCUS di Fish&Chips offriranno uno sguardo su due sotto-generi della cinematografia erotica. Si parlerà di ecosessualità con Water Makes Us Wet, nuovo documentario di Annie Sprinkle e Beth Stephens che, con approccio sistemico a una sessualità espansa, ci accompagnano in un racconto dei piaceri e della politica dell’H2O da una prospettiva ecosessuale. Dagli Stati Uniti passeremo poi al Giappone, presentando Urotsukidoji – Legend Of The Overfiend di Hideki Takayama, primi tre capitoli della serie Urotsukidoji, tratta dal celebre manga omonimo scritto e illustrato da Toshio Maeda, considerata la saga capostipite del filone “Tentacle Rape”, sotto-genere horror/pornografico dell’Hentai caratterizzato dalla presenza di mostri tentacolari.
La locandina della quarta edizione di Fish&Chips è stata realizzata dalla nota illustratrice Elisa Talentino, giurata del concorso lungometraggi alla scorsa edizione del festival, e che quest’anno ha creato per Fish&Chips un’immagine inedita ispirandosi all’iconografia sacra indiana dove l’erotismo ha una componente divina molto forte. “Ho scelto questa chiave per raccontare l’orgasmo femminile per restituirgli sacralità, utilizzando la metafora dell’acqua come dispensatrice di vita, come fonte divina.” racconta Elisa Talentino “La figura centrale con posa solenne è sostenuta da due figure: quella femminile la sta toccando, l’altra la sostiene dandole la mano nel momento di massimo abbandono. La figura maschile è vestita giocosamente da Fauno, simbolo dell’erotico e del selvaggio.”