E’ possibile elaborare e superare il dolore della morte di un giovane amico? Violet ragiona proprio su questo e la risposta che prova a darci Bas Devos non è che lasci molte speranze.
Jesse è testimone dell’omicidio di un amico ad opera di due bulli. Il colpo è duro e difficile da superare. La scuola, gli amici, perfino la famiglia non riescono a fare molto per aiutarlo a comprendere e a superare il dolore. Così le giornate proseguono cercando di far finta di nulla e continuando a fare evoluzioni sulla sua bici da cross.
Si comincia con una sequenza molto interessante. Osserviamo l’omicidio attraverso i monitor di sorveglianza del centro commerciale dove avviene la tragedia. L’episodio avviene saltando da un monitor all’altro. la sequenza è molto lunga, completamente silenziosa e decisamente efficace.
Poi ci lanciamo nel disperato tentativo del ragazzo di venirne fuori. Lo seguiamo nel rapporto con i genitori, con gli amici. Lunghi silenzi, giornate che sembrano vuote ed inutili. Un dolore sempre presente che non esplode mai.
Devos gioca con i colori e con le immagini. Deve molto alle atmosfere di Gus Van Sant e non fa nulla per nasconderlo.
I lunghi inserti con le evoluzioni dei bikers, oltre ad essere molto spettacolari, servono a dare un senso di continuità alla vita, me è evidente che è solo un tentativo che non riesce appieno.
Splendida la sequenza finale, con la lunga carrellata sulle strade vuote del quartiere, un vuoto che non è solo fisico ma soprattutto morale, il vuoto che riempie Jesse e i suoi amici e continua a crescere.