E’ molto bravo Mario Sesti a tracciare un ritratto di Lucio Dalla molto intimo e delicato. Senza Lucio è un doc ben fatto in cui però (e questa è la particolarità) Dalla quasi non compare. Solo qualche immagine e praticamente nulla della sua voce e della sua musica.
Sesti da voce alle persone che sono state più vicine a Dalla. O almeno ad alcune di loro, visto il panorama di estrema varietà dei contatti di Lucio.
Tutto è guidato dalla voce del compagno marco, dalla sue considerazioni, dai suoi ricordi. Ai suoi però si aggiungono quelli di personaggi vari, tra i più intimi del cantante.
Ne viene fuori un ritratto delicato, dolce, in cui si parla della genialità dell’artista, della sua musica, delle sue passioni, dell’amore per la Puglia e per l’Etna.
Sorprendentemente viene fuori molto poco la sua Bologna. E ancor più sorprendentemente non ascoltiamo praticamente mai la sua musica… se non suonata da altri. Nello specifico da Marta sui tubi, da Stefano di Battista e da Novesesti.
C’è invece molto clarinetto, moltissimo il rapporto con la madre.
Il tutto corredato non dalle immagini di Dalla o dei suoi concerti ma da splendidi scorci della Puglia, della Sicilia, dell’Etna e delle Tremiti.
non servirà a conoscere meglio l’arte di Lucio, ma senza dubbio a scoprire un po’ di più il suo animo.