Cold in July non è un film: sono due film… e sono due film davvero ottimi. Jim Mickle ci illude per metà film di essere di fronte ad un thrillerone vecchia maniera, un thrillerone che funziona alla grande, ci tiene dritti sulla poltrona in attesa della sorpresa. Poi però, quando meno te l’aspetti, ecco che cambia marcia e vira decisamente su altro fino ad arrivare ad una sorta di revenge movie (o quasi)… e di nuovo i rislutati sono straordinari.
Padre di famiglia uccide un uomo che gli entra in casa. Questo lo rende una specie di eroe agli occhi dei concittadini (siamo in Texas) anche se lui non è per nulla contento del suo gesto. Non viene nemmeno inciminato perchè si tratta di leggittima difesa e l’uomo che ha ucciso è un pericoloso criminale.
Solo che il padre del morto, anche lui appena uscito di galera, non lo prende bene e comincia a minacciare lui e la sua famiglia. Si presenta alla scuola del figlio, riesce ad entrare in casa, arriva fino alla stanza del bambino.
La polizia lo cerca forsennatamente e poi lo trova… e qui tutto cambia. Ma questa parte non ve la racconto ed il film dovete andarlo a vedere.
La prima parte thriller è fenomenale, tesa, intensa. Siamo sempre sui carboni pronti a difenderci dall’attesa incursione del vecchio in casa. E quando Sam Shepard (perchè il vecchio è lui) appare, lo fa in una maniera da grande star.
Stesso discorso, ma modalità del tutto diverse, per l’ingresso in scena di Don Johnson, che entra addirittura da star hollywoodiana anni ’50, e da quando la strana coppia entra di forza nel film ecco che le cose cambiano. L’ironia comincia ad entrare di preoptenza nella narrzaione. Le due interpretazioni sono straordinarie.
E il film diventa altra cosa, un altro film decisamente, ma di nuovo un film ottimo, duro, sporco, violento.
Però no… di questa parte proprio non posso dirvi nulla per non rovinarvi lo snodarsi della trama.