E qui siamo davanti ad un film importante. Realizzato da Rocio Caliri e Melina Marcow, che sono giovanissime, Anuncian sismos (Announce earthquake) si ispira ad una vicenda vera davvero drammatica.
In un paese argentino si è scatenata una incredibile serie di suicidi di ragazzi. Qualcosa di anomalo ed incomprensibile i cui motivi vanno ben oltre la difficile situazione di vita del paese.
Per affrontare l’emergenza seguiamo quello che accade nella scuola, in un paio di famiglie, tra i ragazzi che si incontrano.
Il problema principale della scuola sembra essere quello di assistere gli studenti “superstiti” e di non fare brutta figura. Le famiglia si muovono in un silenzio assordante. Gli unici che ne parlano liberamente sono proprio i ragazzi.
E poi c’è l’orchestra, la piccola via di fuga messa insieme da un insegnante, che però deve affrontare le ire dei colleghi.
Il film usa un linguaggio molto difficile. Enormi silenzi, enormi spazi. Piccoli dialoghi, qualche confronto. Tante facce tristi, tanto dolore.
La tensione aleggia continuamente ma le morti non si vedono mai, vengono solo lasciate intendere e rappresentate da una lavagna su cui si scrivono frasi.
Non mancano piccole curiosità che compaiono quasi a stemperare l’aria insostenibile. Il criceto che vive nella sua palla. Il più piccolo dei ragazzini che vive perennemente nella sua tuta da supereroe.
Una scelta narrativa coraggiosa ma che sembra funzionare e restituisce perfettamente il clima drammatico che opprime il paese.
Oh… i cani quando abbaiano annunciano il terremoto)
