Sono terminate venerdì 30 novembre le riprese del primo lungometraggio di Emanuela Rossi, Nel Buio, interpretato da Valerio Binasco insieme a Denise Tantucci e alle esordienti Gaia Bocci e Olimpia Tosatto. Il progetto – dalle chiare tinte thriller – è stato prodotto dalla Società di Produzione Courier Film di Claudio Corbucci, con la piemontese Redibis Film di Daniele Segre e Daniele De Cicco a svolgere il ruolo di produttore esecutivo.
Cinque le settimane di riprese avviate lo scorso 22 ottobre, interamente realizzate tra Torino e una villa privata a Moncalieri, location principale del film che racconta la storia della diciassettenne Stella e delle due sorelle minori, Luce e Aria, rinchiuse dal padre nel buio della loro casa e impossibilitate ad interagire con l’esterno.
“Siamo molto soddisfatti di aver potuto accogliere sul nostro territorio questo progetto che rappresenta l’esordio alla regia per il cinema di una professionista come Emanuela Rossi che, dopo l’ottima esperienza di “Non Uccidere”, ha dimostrato di conoscere le potenzialità del comparto produttivo piemontese”. Così commenta il Presidente di Film Commission Torino Piemonte Paolo Damilano che aggiunge “non solo Nel Buio è stato interamente realizzato in Città ma ha visto anche la presenza di numerosi operatori piemontesi, ben 37 tecnici (tra cui il Direttore di Produzione Emanuela Minoli e la Responsabile dei costumi Carola Fenocchio), oltre a 6 attori locali, tra cui i tre protagonisti.
Per la regista Emanuela Rossi “Nel Buio è un thriller, un film di fantascienza, un family drama. È stata una grossa sfida produttiva attraversare questi generi poco frequentati in Italia: una strada che spesso ha lasciato tanto gli attori quanto lo scenografo e la costumista interdetti. Dopo poco tutti si sono però lanciati nella sfida, sfoderando professionalità solide che hanno portato in rapidissimo tempo a piccoli capolavori come la “tuta di protezione” di Valerio Binasco e il tunnel di decompressione della casa. Valerio Binasco è stato un colpo di fulmine, per l’intelligenza e l’umanità. In lui ho trovato un alleato fondamentale, un complice che mi ha sostenuta fin dall’inizio, e che non ha mancato mai di trasmettermi fiducia nel progetto.
L’ispirazione maggiore è arrivata proprio dai luoghi. Io sono marchigiana ma a Torino fin dai tempi di Non uccidere ho trovato la giusta atmosfera per il mio stile “dark”. Già in fase di scrittura, insieme a Claudio Corbucci, sapevamo che Nel Buio sarebbe stato girato a Torino. Individuare come location l’isolata villa di Moncalieri è stata l’ulteriore propensione a spingermi verso il “genere”. Quasi senza rendermene conto, lì dentro, nella scalinata con il pendolo, sono nate inquadrature che mi hanno ricordato lo stile tipico delle atmosfere hitchcockiane! I luoghi e le atmosfere che questi riescono a restituire sono per me fondamentali, e anche quelli utilizzati nella seconda parte del film (l’ipercoop di Collegno e il 45’ parallelo) hanno restituito pienamente il senso del mio film.”