E’ un ottimo film Canibal, difficile da categorizzare come horror. Manuel Martín Cuenca realizza più che altro una storia d’amore, o forse un film introspettivo, l’analisi di una mente, di un comportamento.
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Whitewash, da solo nella neve #TFF31
Whitewash è un buon film, ben raccontato, ben costruito. Emanuel Hoss-Desmarais sceglie una storia, una storia interessante ma non fondamentale, e la racconta nel migliore dei modi, tirnadone fuori un film intenso, ottimo.
Wrong cops, surreale ma poco divertente #TFF31
Per fortuna che è lo stesso Quentin Dupieux a rivelare che il film è nato per caso. Stavano girando immagini per un video, si devrtivano e sono andati avanti fino a tirar fuori Wrong cops. Meno male perchè il film ha poco da dire.
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Sweetwaters, Cornelius Jackson e la prostituta vendicatrice #TFF31
Western abbastanza classico, condito da un pizzico (anche un po’ di più) di revenge (che però è base di molti western), Sweetwaters è un buon film che Logan Miller riesce a rendere elegante e divertente.
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Red family, delude Kim Ki-Duk #TFF31
Red family è diretto da Ju-Hyoung Lee ma è prodotto e scritto da Kim Ki-duk e per questo mi riferisco a lui parlando di delusione, nel senso che mi sarei aspettato qualcosa di più massiccio ed invece…
The station, un horror vero #TFF31
Con The station (Blutgletscher) arriva finalmente un horror vero al TFF31, presenza fondamentale per i cultori del genere come il sottoscritto. Marvin Kren ci regala un horror classico, classicissimo, con un sacco di make up discretamente realizzato e molto da divertirsi.
Prince avalance, però manca l’Islanda #TFF31
Gli americani fanno così: pescano film in giro per il mondo che in America non passeranno mai e li rifanno pari pari. E’ il caso di Prince avalance, remake di Either Way che un paio di anni fa vinse il TFF arrivando dall’Islanda.
The Way Way Back/C’era una volta in estate, quelle estati che fanno crescere #TFF31
Una bella commedia su quelle estati importanti che quando si è ragazzini ti segnano profondamente. C’era una volta in estate (che poi sarebbe The Way Way Back) racconta l’estate speciale di Duncan, quattrodicenne timido e al seguito della madre separata, l’estate che lo segnerà e cambierà l’inerzia della sua vita.
Nat Faxon e Jim Rash fanno un buon lavoro raccontando una storia classica, dove i cattivi e i buoni sono ben separati, ognuno ha il suo ruolo e tutto va nella direzione in cui deve andare.
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LFO, quando il potere è nelle mani sbagliate #TFF31
Curiosa opera svedese questo Lfo firmato dal simpatico Antonio Tublén (che era in sala con suo cappellino a raccontare aneddoti).
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Au nom du fils, una discreta soluzione per la piaga dei preti pedofili #TFF31
Con Au nom du fils Vincent Lannoo va ad impelagarsi in una delle piaghe più drammatiche dei nostri giorni: la pedofilia da parte dei preti e la copertura che in molti casi la Chiesa ha dato a questi squallidi personaggi. E bisogna ammettere che ne esce alla grande con l’arma del grottesco ma senza dimenticare lo squallore.
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