#TFF32 We are what we are, finalmente tornano i cannibali

Uno è tutto felice che finalmente tornano i cannibali al cinema, solo che poi si trova di fronte We are what we are, dove il cannibalismo è si al centro della vicenda ma Jim Mickle ce lo racconta parlando dei rapporti interni ad una famiglia un po’ speciale.

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Delusione quindi? Invece per nulla! Perchè il film è davvero ottimo, teso, pieno di riflessioni e racconta una storia dura con toni importanti.

La famigliola (lui, lei, due figlie adolescenti ed un bambino più piccolo) ha la simpatica tradizione, una volta all’anno, di digiunare per qualche giorno prima di regalarsi un lauto pranzetto a base di carne umana.
Alla morte della madre le due ragazze sperano che la macabra tradizione possa aver fine ma il padre non ha nessuna intenzione di rinunciarvi. Leggi tutto “#TFF32 We are what we are, finalmente tornano i cannibali”

#TFF32 Senza Lucio, delicato ritratto intimo di Dalla

E’ molto bravo Mario Sesti a tracciare un ritratto di Lucio Dalla molto intimo e delicato. Senza Lucio è un doc ben fatto in cui però (e questa è la particolarità) Dalla quasi non compare. Solo qualche immagine e praticamente nulla della sua voce e della sua musica.

Senza Lucio
Sesti da voce alle persone che sono state più vicine a Dalla. O almeno ad alcune di loro, visto il panorama di estrema varietà dei contatti di Lucio.

Tutto è guidato dalla voce del compagno marco, dalla sue considerazioni, dai suoi ricordi. Ai suoi però si aggiungono quelli di personaggi vari, tra i più intimi del cantante. Leggi tutto “#TFF32 Senza Lucio, delicato ritratto intimo di Dalla”

#TFF32 Mulberry Street, l’invasione degli uomini topo

Con Mulberry St siamo di fronte ad un horror classico. Jim Mickle ci regala una vicenda di invasione di topi che mordendo gli uomini finiscono per trasformarli in bestie affamate di carne umana. Cosa volete di più?

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Siamo a New York, locaton tradizionale, e dalle fogne sbucano toponi davvero impressionanti. Parecchi e famelici. In quanto topi mordono gli uomini, ma il problema è che trasmettono una specie di virus per cui chi viene morso si trasforma in una sorta di topone gigante pronto a sua volta a mordere il malcapitato di turno. E via così.

La costruzione e lo svolgimento sono classici. Giornata normale, seguiamo il quotidiano di un palazzo in Mulberry street e dei suoi abitanti. Si comincia con qualche caso sporadico, poi la situazione peggiora e degenera velocemente, fino all’allarme e alla quarantena, fino al blocco competo di Manhattan. Leggi tutto “#TFF32 Mulberry Street, l’invasione degli uomini topo”

#TFF32 Wild, alla ricerca di se stessa

Wild è il classico film in cui la protagonista, un’ottima Reese Witherspoon, si mette per strada per cominciare un viaggio di riscatto, di ricerca, di liberazione, di depurazione… chiamatelo come volete ma avete capito. Questo è il film di Jean-Marc Vallée.

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Troviamo Cheryl alla partenza del suo viaggio. Carica all’inverosimile il suo zaino e affronta in solitaria il Pacific Crest Trail. Una camminata estrema di tre mesi.
Lei parte attrezzatissima ma completamente impreparata e noi non abbiamo idea di cosa l’abbia spinta ad intraprendere un’impresa del genere.

Lo scopriremo chilometro dopo chilometro, grazie ad una serie di flashback molto funzionali che ci mostreranno a che punto è la sua vita, quali sono le difficoltà che ha dovuto affrontare e i motivi che l’hanno spinta a cercare questa forma di liberazione. Leggi tutto “#TFF32 Wild, alla ricerca di se stessa”

#TFF32 What we do in the shadows, come vivono i vampiri oggi?

Senza alcun dubbio What we do in the shadows è una delle cose più curisoe viste al Torino Film festival di quest’anno. Ed infatti il film di Jemaine Clement e Taika Waititi si è portato a casa il premio per la miglior sceneggiatura.

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Si tratta di un mockumentary di una intelligenza e di una forza ironica davvero sopraffina.

Le telecamere di una tv entrano nella casa che condividono quattro vampiri. L’idea è quella di seguire il loro quotidinao, i loro problemi, ascoltare i loro racconti. ma non c’è da preoccuparsi, i cameramen sono dotati di crocifissi per proteggerli. Leggi tutto “#TFF32 What we do in the shadows, come vivono i vampiri oggi?”

#TFF32 Mercuriales, due splendide ragazze ed una noia mortale

Permettetemi, dopo nove giorni di Festival, di esprirmermi un po’ fuori dalle righe. Mercuriales è una noia devastante ma Virgil Vernier ha il non banale merito di scegliere due splendide attrici ad interpretarlo.
Nota in apertura: è il primo film del Torino Film lab ad entrare in concorso a Torino.

Mercuriales

Siamo alla periferia di Parigi, all’ombra di Les Mercuriales, due torri gemelle che segnano profondamente il quartiere. Qui si incontrano le due protagoniste, sue giovani e splendide ragazze straniere, a Parigi per motivi diversi. Tra loro scatta un’amicizia inattesa e soprendente.

Insieme affronteranno il quotidiano che le aspetta, tra le diffcoltà di una carriera mancata, di lavori difficili da trovare, di nuovi incontri e di rapporti non sempre facili. Leggi tutto “#TFF32 Mercuriales, due splendide ragazze ed una noia mortale”

#TFF32 The drop, noir metropolitano pieno di cattivi

The drop è un buon noir metropolitano, pieno di gente sporca e cattiva. Nel film di Michaël R. Roskam sono i buoni a scarseggiare decisamente, in un mondo dove per sopravvivere bisogna indurire il cuore.

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Lui gestisce un bar, che però, come la maggior parte dei bar della città, è di proprietà della mala locale. Funziona da bar normalmente ma ogni tanto arriva la segnalazione e diventa per una notte il luogo di consegna dei soldi, la lavatrice per il riciclo.
Solo che una notte subiscono una rapina ed in qualche modo devono restituire i soldi rubati alla mala proprietaria del tutto.

A corredo della vicenda principale c’è il rapporto tra lui e lei, un cagnolino trovatello ed il cattivo più cattivo di tutti (anche se forse poi non è che sia peggio di altri). Leggi tutto “#TFF32 The drop, noir metropolitano pieno di cattivi”

#TFF32 The editor, tutto il thriller all’italiana anni 70 in un solo film

Metetetvi comodi perchè qui c’è da fare un discorso serio. The editor è una figata assoluta, ma solo se siete amanti del thriller italiano anni ’70 e ne conoscete ogni risvolto. Più siete esperti e più il film di Matthew Kennedy e Adam Brooks vi piacerà.

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Un montatore di film di bassa, bassissima lega (la sua promettente carriera è stata stroncata dopo aver perso quattro dita di una mano) prosegue il suo quotidiano cercando di far innamorare del montaggio la sua giovane assistente.
Sul set dello sguelfissimo set in cui stanno lavorando si verificano però una serie di omicidi tremendi che decimano gli attori.
E tutti i cadaveri hanno le quattro dita di una mano mozzate.

Stile, ambientazione, colore, tipo di immagine, tutto è realizzato come se ci trovassimo in Italia negli anni ’70.
Perfino i nomi e l’accento dei protagonisti scimmiottano quelli italiani.
E ovviamente non mancano un sacco di donne nude e il poliziotto molto baffuto. Leggi tutto “#TFF32 The editor, tutto il thriller all’italiana anni 70 in un solo film”

#TFF32 M.O.ZH. / The man in the orange jacket

M.O.ZH. / The man in the orange jacket di Aik Karapetian parte bene, ottimamente direi, poi èerò vira in maniera drastica, si fa confuso e perde qulle forza iniziale che era (anche) dovuta al tema di partenza.

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Il porto chiude, 211 lavoratori vengono licenziati. Il responsabile della decisione di chiudere è preoccupato e dispiaciuto (ma decide di andarsene in vacanza in Italia).
Nottetempo però si presenta in casa un uomo con un giubbetto arancione di sicurezza, quello usato dai lavoratori del porto, e trucida a martellate il vecchio e la giovane compagna (moglie?). Leggi tutto “#TFF32 M.O.ZH. / The man in the orange jacket”

#TFF32 The homesman, un grande Tommy Lee Jones

Tommy Lee Jones ci regala con il suo secondo film da regista un western moderno e molto ben fatto, interessante sotto molti punti di vista. The homesman racconta la storia di una donna, una straordinaria Hilary Swank, nel vecchio west, una donna capace di ribaltare le regole e ritagliarsi il suo spazio. Anche se lo fa suo malgrado.

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Siamo in un paesino di pochissime anime, nel quale l’inverno e le difficoltà hanno portato alla follia tre donne. C’è bisogno di portarle oltre il Mississipi, dove una comunità si occuperà di loro. Nessuno è però disposto ad accompagnarle nel lungo e pericoloso viaggio (freddo, banditi e indiani), così si fa avanti lei. Vive sola, non ha marito, qualcuno si occpuerà dei suoi animali.

Le viene consegnato un minuscolo carro su cui caricare le ragazze via nel nulla e nel gelo. Troverà l’aiuto (sotto ricatto) di un ladro di case, già anziano. E insieme cominceranno un’avventura che li cambierà parecchio. Leggi tutto “#TFF32 The homesman, un grande Tommy Lee Jones”