Con The station (Blutgletscher) arriva finalmente un horror vero al TFF31, presenza fondamentale per i cultori del genere come il sottoscritto. Marvin Kren ci regala un horror classico, classicissimo, con un sacco di make up discretamente realizzato e molto da divertirsi.
Siamo a 3.500 metri, in una stazione di ricerca dove vivono un tecnico e tre ricercatori. I ghiacci si stanno sciogliendo (quanti danni ha fatto l’uomo) ma da un ghiacciaio esce una misteriosa sostanza rossa che a contatto con animali e insetti crea degli animali mutati ed estremamten aggressivi che si sviluppano molto velocemente (la base sono gli insetti) e creano dei bei casini.
E naturalmente il tutto capita il giorno in cui alla stazione deve arrivare un ministro per garantire i nuovi fondi ed il proseguio della stagione.
Il film è una figata, l’abbiamo detto.
I mutanti sono geniali perchè sono l’incrocio tra l’animale ospitante e quello ospite, mix che variano quindi in continuazione dando vita a specie varie e spettacolari.
Abbiamo poi la situazione tradizionale di una zona chiusa (una stazione isolata tra i ghiacci) con un manipolo di eroi assediati dai cattivi.
Poi c’è una chicca: tra i protagonisti abbiamo un personaggio, il ministro interpretato da Brigitte Kren, che è una sorta di Merkel da combattimento. Immaginate la cancelliera con le capacità di Rambo ed avrete più o meno il personaggio in questione: irresistibile.
Non manca naturalmente il messaggio di base, che è evidentemente la condanna per quanto l’uomo ha fatto alla Terra. Si dice chiaramente nel film che i danni del riscaldamento globale sono peggiori di qunato previsto nelle più estreme previsioni.
E ancora abbiamo un finale davvero clamoroso, ironico, estremo, esagerato, assolutamente illogico.
Se amate il genere non perdete questo film!