Questo Ri Chang Dui Hua (Small Talk) è davvero un prodotto particolare, un doc per realizzare il quale (e soprattutto forse per decidere di distribuirlo) la regista Hui-chen Huang deve aver trovao una dose di coraggio non indifferente.
Anu è un’anziana signora che vive con la figlia e la nipote. Si è sposata giovane, ha avuto due figlie, poi è fuggito con loro lasciando il marito violento. Non ha mai raccontato nulla del suo passato, della sua storia e vive in casa della figlia come un corpo estraneo, quasi senza parlare. La figlia decide di indagara nella storia della madre intervistandola e realizzando questo lavoro su di lei.
Ne viene fuori un documentario delicato, potente, sottile, attento ai sentimenti di tutti ma capace di dare delle mazzate tremende.
Anche perchè la storia di Anu è davvero incredibile. Per decenni ha portato avanti una doppia vita, mentendo a tutti. Ha avuto varie amanti, tutte donne, perchè lei è sempre stata lesbica ma la società in cui viveva (arriva da un piccolo villaggio rurale) non avrebbe mai accettatao questa situazione.
Eppure questo aspetto della vita di Anu è incredibilmente quello più leggero, al punto che nel doc viene fuori ammantato di ironia, addirittura di divertimento man mano che si scoprono le mille bugie della donna, dette a tutti.
Perchè poi c’è invece un aspetto della sua vita molto più duro, difficile, assurdo. Il rapporto col marito e con le figlie è qualcosa di desolante, devastante per chi guarda. Posso solo immaginare cosa ha significato per la regista scoprire cosa nascondevano tanti silenzi e per la protagonista cosa può aver voluto dire mantenerli, quei silenzi.
E’ abbastanza? No, perchè il segreto più grosso, più terribile, più inaccettabile, arriva sul finale… e non è Anu ad averlo conservato per tanti anni.