Sono in corso in questi giorni le riprese torinesi del lungometraggio “Il sogno del califfo” di Souheil Benbarka con Rodolfo Sancho, Carolina Crescentini, Massimo Ghini, Marco Bocci, Marisa Paredès e con la partecipazione di Giancarlo Giannini, prodotto da Flat Parioli e Jal’s Production.
Le riprese del film dureranno undici settimane, di cui 9 in Marocco e 2 in Italia.
Torino sta ospitando la produzione, arrivata in Città lo scorso 24 febbraio fino al 7 marzo, in varie location cittadine, tra cui la Reggia di Venaria, Villa Cimena, Palazzo Reale, Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Proprio quest’oggi i vertici di FCTP e FIP – rappresentati dal Direttore di FCTP Paolo Manera e dall’AD di FIP Paolo Tenna – hanno incontrato il regista Benbarka sul set di Palazzo Reale.
“Siamo lieti di poter accogliere una co-produzione di questo calibro e felici di sapere che, dopo una complessa ricerca location, il regista e lo scenografo hanno trovato a Torino il set ideale per questo film di respiro internazionale”. Al commento dei vertici di Film Commission il regista Souheil Benbarka aggiunge che “pur conoscendo Torino sono stato catturato dai palazzi reali della Città e, dopo tre anni di ricerche, ho trovato i luoghi ideali per riprodurre qui scene in realtà ambientate in Spagna e Francia.”
Il progetto è stato realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e ha visto impegnati sul set circa 30 professionisti locali impiegati: assistente alla regia, casting director, direttore di produzione, fonico, segretaria di edizione, elettricisti, macchinisti, scenografi, autisti, sarti, etc…
Tratto da una storia vera, il film storico e d’avventura narra le vicende di Domingo Badia – un ufficiale dell’esercito spagnolo che, sul finire del ‘700, viene inviato in Marocco come agente segreto per rovesciare il sultanato locale – e Lady Hester Stanhope, nipote del primo ministro inglese William Pitt, raccontando la loro lunga storia d’amore e attraversando le terre di Spagna, Inghilterra, Francia, Marocco, Siria.
Pur ambientato tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 il film presenta tematiche estremamente attuali poiché contrappone l’Islam moderato e pacifico al fanatismo religioso più estremo.