Se Tag è un capolavoro di surrealismo, SHINJUKU SWAN riporta Sion Sono su toni più classici (del resto cinque film girati nel 2015 dovranno pur variare generi e stili).
Siamo a Shjnuoko e seguiamo l’arrivo del giovane protagonista, senza soldi e con poche speranze. Qui viene però subito intercettato da uno dei capi di un’agenzia di procacciatori di donne, che vede in lui un potenziale ottimo procacciatore e lo prende sotto la sua protezione.
Comincia una disperata lotta tra le due principali agenzie di procacciatori. Insomma un film di mala, con truffe, loschi traffici e un sacco di botte. Però è una mala particolare, perchè l’obiettivo (soprattutto per l’ultimo arrivato) non è sfruttare le ragazze ma renderle felici. Molte di loro infatti sognano quella vita.
Buffo il protagonista, pieno di ironia il film. C’è da divertirsi e da commuoversi un pochino. Senz’altro da godere delle scene di Sono, del modo in cui organizza la vicenda e gli scontri. A tratti poesia, ma sempre con un fondo di ironia. Se volete una favola triste.