Sceneries of new beginnings è un film sulla depressione che Atsushi Shinohara ha potuto scrivere e dirigere partendo dalla drammatica esperienza personale. Ed il risultato è inevitabimlente crudo pur mantenendo una nota poetica non indifferente.
Lui e lei vivono insieme nel quotidiano ripetersi dei soliti gesti. Colazione, poi lavoro, poi si torna a casa, si cena, si va a dormire e si ricomincia. Ad un tratto però lui diventa distratto, apatico, non si relaziona più con la compagna, smette di andare a lavorare, progressivamente smette anche di manguare e passa le giornate sdraiato sul divano.
La di lui compagna non capisce cosa succede, non sa come affrontare la nuova situazione, come smuoverlo, come uscirne.
Il film è crudo quando serve, l’apatia del protagonista è devastante, l’incapacità della donna di intervenire, nonostante mille tentativi, è terribile.
Si comincia con una lunga sequenza in cucina con macchina di presa fissa a raccontare la colazione. Una sequenza eterna, monotona, che poi più volte verrà ripetuta e roproposta senza pietà durante il film.
Ed è un modo estremamente efficace per rappresentare la depressione del protagonista.
La lentezza del film e soprattutto la sua monotonia (nel senso di unico tono con cui il racconto si svolge) restituisce in maniera efficace e terribile il dramma della malattia.