Per avere un’idea di cosa sia Sam was here provate ad immaginare un film diretto da David Lynch su una storia scritta da Franz Kafka e con le musiche di John Carpenter. Ecco… più o meno questo (con le dovute proporzioni) è quello che tira fuori Christophe Deroo.
Abbiamo un venditore che attraversa l’infinito deserto americano. Nella zona in cui si trova però pare non esserci nessuno. Nessuno risponde quando bussa a una porta (anche dove è evidente che fino a pochi istanti prima c’era vita), nessuno risponde al telefono. L’unica forma di vita presente è una strana trasmissione radiofonica che si sente ovunque in cui si può telefonare e lanentarsi di tutto. Mentre il conduttore Eddy aggiorna il paese sulle ricerche di un pericoloso serial killer che ha ucciso una bambina in zona.
Ora fidatevi, perchè altro non posso aggiungere. Il nostro protagonista si troverà però in una situazione di cui non capisce il senso, rincorso e assediato da misteriosi uomini mascherati. Una situazione di follia alla Kafka.
E poi uomini mascherati, una camera chiusa, una curiosa alba continua. Come detto ecco Lynch.
Tutto condito da musiche opprimenti, ritmate, coinvolgenti, molto Carpenteriane.
Si arriverà ad una soluzione della misteriosa e intricata vicenda?