Una lunga, lunghissima passeggiata per le strade di Brooklyn ci racconta una giornata di due diciottenni afroamericani. Una giornata non proprio facile. Con Naz & Maalik Jay Dockendorf riesce a mostrarci una storia d’amore qualunque, semplice, pulita, che però dall’esterno pare tutta un’altra cosa.
Naz e Maalik sono due giovani afroamericani. Al mattino studiano e al pomeriggio comprano e rivendono di tutto per arrotondare: biglietti della lotteria, profumi, pupazzi, perfino santini cristiani. Naz e Maalik sono gay e sono fidanzati, ma questo nel racconto verrà fuori con calma. Il problema è che sono musulmani osservanti, soprattutto uno dei due, e la religione non ammette l’omosessualità.
Ma non è l’unico problema, perché essendo neri, musulmani e visto che ogni tanto scompaiono (per baciarsi) abbiamo anche una bionda agente dell’FBI che li segue per verificare che non siano terroristi.
“Discriminazione a cipolla”, come si faceva correttamente notare in sala.
E tutta la vicenda, che si svolge in un’unica giornata, è splendidamente narrata in maniera semplice (come semplice e pulito è il loro rapporto) attraverso la lunghissima passeggiata dei due protagonisti per le strade di Brooklyn e sotto le strade di Brooklyn (in metropolitana). Si incontrano personaggi, si fanno scoperte, si prendono decisioni, si parla – tantissimo – ci si fa confessioni e rivelazioni. Vengono fuori episodi e problemi vari. Discriminazioni, pregiudizi, paure, sensi di colpa, rapporti con le famiglie.
Tutto insieme, tutto sciorinato con calma e precisione in una sceneggiatura perfetta.