Palermo. 1995. LO SCAMBIO racconta quel momento della mafia palermitana, ne racconta uno spicchio, lo spicchio legato al sequestro e all’omicidio efferato del piccolo Giuseppe Di Matteo. Che però, attenzione, non è il centro della vicenda.
Salvo Cuccia imposta un film ambizioso, soprattutto per la sua costruzione. Non riesce però a centrare totalmente l’obiettivo perchè alcune cose non funzionano, e alcune di queste sarebbero quelle fondamentali, su cui si gioca il film.
Seguiamo un commissario e la sua squadra che prelevano un ragazzao per farsi raccontare quello che sa di un duplice omicidio appena commesso. Di più non vi dico sulla trama perchè andrei dritto dritto verso lo spoiler.
Il film è lento, troppo lento, a tratti esasperatamente e ingiustificatamente lento. Mostra però bene la vita squallida dei mafiosi, il menefreghismo, l’ignoranza, la paura di chi non vuole starci. C’è un clima di attesa forte, continuo, a volte però esagerato.
Tra le cose che non funzionano ci metto anche alcuni flashback inutili, forzati, evitabili. E naturalmente… e ma questo non posso dirvelo.
Tra le cose che funzionano invece le ottime interpretazioni del cast, su tutti Filippo Luna al suo primo ruolo da protagonista. Ci metto anche gli ambienti, sia quelli reali che quelli onirici. E se volete ci metto anche la sequenza iniziale, un ralenty questa volta si efficace.
Nell’insieme però il giudizio non può essere positivo per un film in cui alla seconda scena lo spettatore attento può cogliere immediatamente quello che dovrebbe essere il centro sorprendente della faccenda.