João Nicolau ha raccontato in sala di aver realizzato JOHN FROM nella prima parte con stile documentaristico, quindi come una storia di fiction ed infine virando decisamente sul fantastico. Questo perchè – dice lui – ognuna di queste espressioni è presente nel cuore di una ragazzina di quindici anni.
Siamo infatti di fronte al quotidiano di due ragazzine portoghesi, che ascoltano musica, si scambiano segreti ed hanno una voglia matta di scoprire il mondo e di innamorarsi. Insomma quello che fanno tutte le ragazzine di quindici anni del mondo.
Il film è fatto molto bene, è un bel ritratto, elegante e delicato. Ironico a tratti e anche divertente in quella parte finale quando la magia di quel cuore di ragazzina riesce a realizzare magie vere e il sogno si fonde con la realtà in una serie di sequenza che virano decisamente al surreale.
Buoni anche i dialoghi, colonna sonora da vero amarcord e non mi stupirei se la giovane Júlia Palha andasse a prendersi il premio come miglior attrice del #TFF33.