Autore attento alle problematiche di oggi, Stéphane Brizé ha il coraggio di affrontare le contraddizioni della società con un cinema politico a tutti gli effetti. Durante la seconda edizione dei Job Film Days, in programma dal 22 al 26 settembre al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema, saranno proiettati i film che Brizé ha realizzato sul mondo del lavoro.
Il regista arriverà sotto la Mole dopo aver presentato in concorso alla 78a Mostra del Cinema di Venezia il suo nuovo film, il lungometraggio Un autre monde (Francia, 2021), ancora una volta dedicato alle tematiche del lavoro con Vincent Lindon come protagonista. L’opera sarà presentata anche ai Job Film Days, insieme ad altri suoi film, per la prima proiezione pubblica della pellicola dopo l’anteprima al Lido, ed è distribuita da Movies Inspired.
Il regista sarà inoltre a Torino per una masterclass, che si terrà il 25 settembre, alla quale sarà possibile iscriversi a partire dal 13 settembre (le modalità saranno comunicate più avanti). L’incontro con Stéphane Brizé è uno degli eventi speciali con diverse personalità del cinema, ospiti dei Job Film Days.
Il progetto dedicato al regista francese è realizzato in collaborazione con l’Università di Torino.
Con la seconda edizione, i Job Film Days introducono alcune novità, come il programma articolato in sezioni competitive e non competitive, mentre l’alto numero di partner testimonia l’attenzione del territorio per questa manifestazione, in crescita dopo il felice esordio dello scorso anno. Per questo, infatti, arriveranno anche alcuni eventi speciali realizzati insieme alle realtà che stanno accompagnando il festival, dedicati a pubblici specifici e annunciati successivamente.
Il tema del festival, quest’anno, è riassunto dall’immagine guida, realizzata da Leonardo Guardigli a partire da una foto di Abdulla Binmassam.
«L’immagine guida, che presenta un operaio che guarda in basso, con la città sullo sfondo – dichiara Annalisa Lantermo, direttrice dei Job Film Days –, esprime molto bene lo sguardo sul mondo attuale, in particolare sul mondo del lavoro, che il festival vuole avere. L’operaio assiste agli eventi che accadono e accadranno nella città moderna. Per di più è un operaio con attrezzature complesse, che svolge un lavoro pericoloso, esposto a rischi elevati per la sua sicurezza. La realtà attuale del lavoro è complessa e problematica, anche per la sicurezza e il benessere delle persone. Il festival vuole parlare anche di questo».
La nuova struttura
Il festival propone una declinazione delle tematiche di lavoro e diritti secondo diversi percorsi di approfondimento. Oltre alle due principali sezioni competitive (concorso internazionale documentari e concorso europeo cortometraggi) se ne aggiungono quattro non competitive. Il programma si completa con un calendario di eventi speciali.
Concorsi
– Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL. Concorso internazionale dedicato al cinema documentario che racconta i diversi aspetti del mondo del lavoro.
– Premio “Job for the Future” JFD – Camera di Commercio di Torino. Concorso dedicato ai cortometraggi realizzati nell’Unione Europea da registi Under 40 che racconta i lavori «emergenti» e le sfide del lavoro contemporaneo.
Fuori concorso
– Il lavoro delle donne. Curata in collaborazione con Aiace Torino, Sistema Culturale Blanderate-Comitato “Se 8 ore”, Fondazione Vera Nocentini e Ismel del Polo del ‘900. Pone al centro un tema attuale come quello del lavoro femminile, oltre al ruolo delle donne nella società riconosciuto come asse portante dello sviluppo sostenibile.
– Lavoro e carcere. Curata con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema e il festival “LiberAzioni – l’arte dentro e fuori”. Racconta un doppio sguardo, dove il lavoro è lo strumento per mantenere dignità durante la detenzione e offrire l’occasione di reintegrarsi nella società una volta fuori.
– Cinema d’impresa. Curata con CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, insieme a esperti e professionisti del settore. È un viaggio in questo ambito, che dagli anni Trenta agli anni Ottanta ha rappresentato un aspetto importante della politica aziendale, con migliaia di documentari.
– Cinema latinoamericano. Curata con la Pontificia Università Cattolica del Perù e Cinetrab. Presenta uno spaccato della realtà dell’America Latina, dove il cinema è uno specchio per riflettere sui problemi sociali, anche attraverso la dimensione fantastica.
Stéphane Brizé
La programmazione che il festival dedica al regista francese si inserisce nell’ambito della retrospettiva completa organizzata dai Job Film Days con il Museo Nazionale del Cinema, in calendario nel mese di settembre al Cinema Massimo.
Stéphane Brizé (Rennes, Francia, 1966) dopo gli studi in elettronica comincia a lavorare come tecnico per la televisione e il cinema; trasferitosi a Parigi si avvicina al mondo dell’arte drammatica e al teatro fino a quando, nel 1993, esordisce con il cortometraggio Bleu dommage che vince il Grand Prix al Festival di Cognac. Nel 1999 esordisce nel lungometraggio con Le Bleu des villes selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes. Nel 2009 con Mademoiselle Chambon (vincitore del premio César per il miglio adattamento) inizia il suo sodalizio con Vincent Lindon che continua ancora a oggi. Proprio a Lindon è affidato il ruolo di protagonista di tutti i suoi film incentrati sul mondo del lavoro come i memorabili La legge del mercato (2015) e In guerra (2018) entrambi in concorso al Festival di Cannes. Proprio per In guerra, Lindon riceve il premio come miglior attore sia a Cannes che ai César.