Un terribile ritratto di adolescenze perdute nella periferia cilena. Questo è Jesus di Fernando Guzzoni. Il mondo che affrontiamo è raccontato con gli occhi e con il corpo di Jesus, un ragazzino di 18 anni, ed è un mondo tanto terribile quanto frequente nelle periferie del mondo.
Jesus vive tra le prove della sua boy band, droghe povere, poverissime, sesso con i coetani più come un dovere che come un piacere, tanto alcol. Si bighellona tutto il giorno e la notte, spesso ubriachi, i genitori ovviamente sono assenti.
Poi una notte, completamente ubriachi, i protagonisti si imbattono in un loro coetaneo, completamente ubriaco, ci passano insieme qualche ora e poi così, come se nulla fosse, come fosse un gioco qualunque, cominciano a pestarlo… fino a quando non rimane a terra esanime… un gioco.
Manca completamente la consapevolezza dei propri gesti. Non ci sono sogni, non c’è futuro, non c’è nemmeno la speranza di un futuro.
Il film è splendido, duro, crudissimo, tremendo. Mostra tutto quello che c’è da mostrare, violenze e sesso esplicito compresi.
Ne viene fuori un ritratto terribile, inaccettabile, clamorosamente attuale. Straordinario il cast di giovani attori.