Frances Ha è un curioso ritratto di New York, della New York degli artisti, degli artisti ricchi che se la godono e degli artisti poveri, che arrancano cercando il successo. Noah Baumbach sceglie un bianco e nero molto caldo e una Greta Gerwig molto esuberante e coinvolgente.
Frances fa la ballerina a New York, ma non è che sia una star, se la cavicchia e insegna ai bambini. Il suo sogno è però fare la coreografa. Vive con Sophie, con la quale ha un rapporto quasi morboso. Ed infatti quando lei va via Frances entra in crisi. Crisi economica perchè da sola non riesce a pagare l’affitto e crisi emozionale perchè la sua vita si spezza.
Da quel momento in poi vivrà un po’ di espedienti cercando di scrocare ospitalità dove capita e senza mai ammettere (nemmeno a se stessa) che il suo sogno (e la sua vita forse) sta fallendo.
Un ritratto curioso sia del personaggio che della città. Frances ha una forza interiore che viaggia sul filo della debolezza e rischia di crollare da un momento all’altro. però è spregiudicata e così prosegue fino alla fine.
Baumbah è attento ai dettagli filmici, dalla fotografia alle muische, che a tratti sono un vero omaggio al cinema muto, ai movimenti sullo schermo. la danza è presente, ma viaggia sullo sfondo. Il centro è la raggazza, il palcoscenico New York.
Un lavoro da vedere e da godere.