E’ raro che registi europei riescano a realizzare un disaster movie all’americana, farlo come o fanno gli americani ed ottenere un prodotto che comunque funziona. Riesce nell’impresa BØLGEN (THE WAVE) di Roar Uthaug.
La premessa è vera. In Norvegia ci sono diversi fiordi sotto osservazione costante perchè frane più o meno importanti risciano di staccarsi dalle montagne e provocare imponenti tsunami che mettono a rischio le cittadine dela costa. Tra queste ce n’è una in cui il distacco della frana provocherebbe un’onda di 80 metri che spazzerebbe via un’intera cittadina, lasciando agli abitanti solo dieci minuti di tempo per spostarsi in una zona sicura.
Uthaug ipotizza che questa frana si verifichi, con le conseguenze del caso.
Il film è teso, ottimo. La preparazione prima del disastro funziona, non è forzata. Il silenzio e la serenità dei minuti prima che la montagna si abbatta sul mare (e noi sappiamo che sta peer accadere) sono potenti, drammatici, terribili.
Poi anche il disastro è gestito bene, perfino gli effetti speciali funzionano. Lo stile, come detto, è americano al massimo, con prefino la famigliola protagonista che si divide prima del disastro per poi ricongiungersi.
Per un momento verso la fine, si tende a credere che un film così ben fatto possa avere anche un finale che si distacchi dal classico finale americano del genere (e sarebe un vero colpo in più) invece poi… diciamo che l’aderenza è perfette.
Comunque uno splendido, teso e convincente disaster movie.