Gli americani fanno così: pescano film in giro per il mondo che in America non passeranno mai e li rifanno pari pari. E’ il caso di Prince avalance, remake di Either Way che un paio di anni fa vinse il TFF arrivando dall’Islanda.
Autore: Gabriele Farina
The Way Way Back/C’era una volta in estate, quelle estati che fanno crescere #TFF31
Una bella commedia su quelle estati importanti che quando si è ragazzini ti segnano profondamente. C’era una volta in estate (che poi sarebbe The Way Way Back) racconta l’estate speciale di Duncan, quattrodicenne timido e al seguito della madre separata, l’estate che lo segnerà e cambierà l’inerzia della sua vita.
Nat Faxon e Jim Rash fanno un buon lavoro raccontando una storia classica, dove i cattivi e i buoni sono ben separati, ognuno ha il suo ruolo e tutto va nella direzione in cui deve andare.
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LFO, quando il potere è nelle mani sbagliate #TFF31
Curiosa opera svedese questo Lfo firmato dal simpatico Antonio Tublén (che era in sala con suo cappellino a raccontare aneddoti).
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Au nom du fils, una discreta soluzione per la piaga dei preti pedofili #TFF31
Con Au nom du fils Vincent Lannoo va ad impelagarsi in una delle piaghe più drammatiche dei nostri giorni: la pedofilia da parte dei preti e la copertura che in molti casi la Chiesa ha dato a questi squallidi personaggi. E bisogna ammettere che ne esce alla grande con l’arma del grottesco ma senza dimenticare lo squallore.
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The husband, com’è difficile a volte fare il marito #TFF31
Bruce McDonald non tradisce e con The husband ci regala un’altra prova d’autore molto interessante, con una bella mano da parte di Maxwell McCabe-Lokos, capace di tirare fuori una prova d’attore davvero notevole.
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Big bad wolves, due film al prezzo di uno #TFF31
Big bad wolves merita un discorso preciso. Perchè è un film notevole, ottimamente scritto e girato. E poi perchè Aharon Keshales e Navot Papushado si divertono a spiazzarci realizzando praticamente due film in uno. L’insieme è un thriller notevole, duro, violento, pieno di brutta gente, alcuni bruttissimi. In mezzo però ci infilano una parte consistente da vero torture movie, con tutta l’ironia del caso. Ed il fatto è che anche questa parte è fatta bene e si lascia ricordare.
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Computer Chess, quando i computer giocavano a scacchi #TFF31
Con Computer Chess siamo davvero di fronte a qualcosa di curioso. Il film di Andrew Bujalski è a tutti gli effetti una sorta di ricostruzione di cosa avrebbe potuto essere una riunione tra programmatori di computer all’inizio degli anni ’80, in particolare tra programmatori di software capaci di giocare a scacchi. Solo che da qui si parte e poi nel film c’è molto altro.
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Ugly, dove sono tutti brutti, sporchi e cattivi #TFF31
Ugly è un film strano, lontando dalla tradizione di Bollywood, ma particolare anche per la sua struttura. Anurag Kashyap viaggia continuamente tra l’ironia e la violenza. Il film è crudo, tosto, ma a tratti di sorride. Il punto centrale però è l’incredibile ambiente umano in cui il film è ambientato, dove sono davvero tutti brutti, sporchi e cattivi, non c’è uno che si salva: giuro!
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The stag, addio al celibato all’irlandese #TFF31
Se avete nell’animo un minimo di humor irlandese The stag è la commedia per voi. John Butler realizza un film pulito, divertente, ironico, veloce, dove non mancano i messaggi di fondo.
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Blue ruin, un grande revenge movie #TFF31
Blue ruin è un revenge movie con i controcazzi (e scusatemi se ho detto revenge movie). Jeremy Saulnier racconta una storia che viaggia sulle note del thriller con qualche spruzzatina di gore giusto dove c’è bisogno.