Apprentice è uno splendido film e lo sapevamo ancora prima di vederlo. Il fatto che Junfeng Boo sia riuscito a realizzarlo grazie al Torino Film Lab è un orgoglio cittadino oltre che per chi ci ha lavorato.
Siamo a Singapore ed il nostro giovane protagonista entra a lavorare in un carcere di massima sicurezza. Il suo interesse è entrare in contatto con il boia per un motivo che non posso spoilerarvi ma che da un senso notevole alla faccenda.
Da quello spunto iniziale (su cui ci sarebbe parecchio da dire) si viaggia però poi su riflessioni più ampie. Ovviamente sulla pena di morte. Boo ci mette di fronte al lavoro quotidiano di chi uccide, con l amassima professionalità possibile. Ma si sa, nella storia quello del boia è sempre stato un lavoro poco amato.
Non mancano i dettagli della procedura di esecuzione ed è inevitabile sentirsi stringere lo stomaco in alcuni momenti del film, che è effettivamente costruito con maestria.
Poi, come detto, c’è la storia principale di cui non posso (voglio) dirvi nulla per non rovinare lo spunto iniziale del film.
Tosto, a tratti misterioso e decisamente affascinante.