Si comincia con due uomini senza testa che camminano nel deserto. Animal politico di Tião è destinato probabilmente a diventare un nuovo classico del cinema surreale perchè racconta una storia universale e lo fa con i toni del surrealismo più esasperato.
Il (o la) protagonista ha una vita piena. Una famiglia, va in palestra, al ristorante, esce con gli amici, gioca a pallavolo, eppure manca qualcosa, non è felice.
Ah… il protagonista è una mucca!
Proprio una mucca. Una bella pezzata nera e bianca che racconta in prima persona la sua vita. Il suo quotidiano, la sua normalità nel mondo degli uomini e quella mancanza. Una risposta di cui ha assolutamente bisogno.
Ed allora comincia un viaggio alla ricerca della risposta che tutti vogliamo. Un viaggio nel deserto dove affronterà una serie di personaggi più improbabili di lei, fino ad ottenere quella risposta, nella maniera e nel posto più inaspettato.
In fondo è un film sul significato della vita, che lascia anche alcuni spazi per sorridere tra i tanti luoghi per riflettere.
Come detto però siamo nel pieno del surrealismo moderno. Quindi non vi aspettate una vicenda lineare. Quello di Tiao è comunque un lavoro da vedere.