Con The Girl King Mika Kaurismäki ci accompagna in un bel viaggio nella Svezia del ‘600, alla corte (e nel letto) della regina Cristina, che lasciò il regno al figlio adottivo per converirsi al cattolicesimo.
Seguiamo Cristina fin da piccola, educata come il ragazzo che non era, alla morte del padre, con una madre fuori di testa, viene presa in custodia dal cancelliere, che la accompagna fino ai 18 anni, quando diventa regina… e prova a sconvolgere il mondo.
Si arriva da una pluriennale guerra da luterani e cattolici e Cristina decide che uniteralmente la Svezia si dedicherà alla pace, favorendo le arti e la cultura. Vuole che il paese diventi la nuova Atene ed è affascinata dagli studi di Cartesio, che invita a corte.
Nel frattempo scoppia la sua passione per una dama di corte, mentre il suo intero regno le è contro.
Un ritratto delicato e crudo, affascinante. Ovviamente i costumi meritano un’attenzione particolare, anche quelli di Cristina, che rifiuta quelli da gran signora preferendo i pantaloni.
Nell’insieme non è indimenticabile ma è comunque un ritratto di regina del tutto particolare che rimarrà.