Osgood Perkins, in quanto figlio di Antony Perkins, probabilmente l’horror ce l’ha nel sangue. Così non poteva che cominciare la sua avventura da regista con un film come FEBRUARY.
Siamo in un college, alla vigilia delle vvacanze invernali, e due sole studentesse rimangono nella struttura, in compagnia di due inquietanti inservienti.
Qualcosa però non funziona e la giovane Kathrine comincia a comportarsi in maniera preoccupante. Poi è un crollo verticale verso l’inferno.
Perkins gioca con le inquadrature, cui è molto attento, con i tempi della storia. Ci manda continuamente avanti e indietro. Riprende la narrazione da un punto di vista diverso, più volte.
Esasperatamente lento, ha dei colpi interessanti e capaci di sorprendere.
La vicenda non è innovativa, a metà tra le ragazze braccate e la possessione demoniaca. C’è naturalmente una storia che si avvita sul passato e Kiernan Shipka è molto brava.