Non avevo visto Room 237 ma amici di cui mi fido mi avevano detto che non era proprio assimiliabile ad un capolavoro. Dopo aver visto THE NIGHTMARE faccio molta meno fatica a crederlo.
Rodney Ascher ci racconta nel dettaglio cos’è la “paralisi del sonno”, patologia realmente esistente. Lo fa intervistando otto persone che ne soffrono e facendosi raccontare in cosa consistono i loro incubi, il corpo immobile, le ombre che entrano nella stanza, l’oppressione, l’impossibilità di reagire e difendersi, il terrore.
Lo fa giocando sui toni dell’horror e con l’obiettivo di terrorizzare lo spettatore in sala che dovrebbe essere suggestionato a tal punto da tornare a casa e soffrire anche lui dello stesso disturbo (non che questo sia l’obiettivo, sia chiaro).
In realtà si gioca con cose ovvie, scontate, per nulla terrorizzzanti, anche a concentrarsi al massimo nel pensare che si tratta di vera patologia.
In definitiva sembra di assistere ad una brutta puntata di Kazzenger (quello di Crozza).