Da sempre (caso a parte l’ultimo Torino Film Festival) ho la capacità di scegliere a qualunque festival una serie di film da vedere senza mai centrare i film che poi vengono premiati.
E questo è capitato anche per la 26° edizione del Torino GLBT Film Festival.
Edizione splendida e seguitissima per pubblico (cresciuto del 10% nonostante una giornata di programmazione in meno) e critica, ma soprattutto (questo è l’importante) capace di mostrarci film di grande qualità.
Ha trionfato Tomboy di Celine Sciamma, premiato sia dalla giuria che dal pubblico.
Una delicata storia su una bambina che si presenta come un maschietto ai suoi nuovi amici. Film (che non ho visto) splendido e premiato anche a Berlino.
Nella gallery trovate tutte le foto scattate dal sottoscritto (che non è assolutamente un fotografo) durante la snella serata di chiusura con protagonista assoluta una Veruschka straordinaria per eleganza e portamento.
Serata in cui erano presenti anche i responsabili di Ikea Italia e Eataly dopo le recenti campagne pubblicitarie seguite da allucinanti polemiche.
Ma lasciatemi dire due parole sui film che invece ho visto.
A partire dall’ottimo Il richiamo di Stefano Pasetto con una doppia notevole prova interpretativa per Francesca Inaudi e Sandra Ceccarelli.
Consiglio invece Stonewall Uprising per capire cosa successe a New York nel 1969 e da cosa nasce il Gay Pride.
E molto ben fatto è anche The world unseen di Shamin Sarif che ci mostra un Sudafrica che conosciamo poco, dal punto di vista della comunità indiana.
E ancora la folgorante commedia di chiusura, You should meet my son di Keith Hartman, divertente e autoironica.
Qui di seguito vi lascio i link alle recensioni dei film che ho visto, nel caso vi interessi leggerle.
Drama di Matias Lira
The world unseen di Shamim Sarif
Romeos di Sabine Bernardi
Affinity di Tim Fywell
Il richiamo di Stefano Pasetto
Stonewall Uprising di Kate Davis e David Heilbroner
Stadt land Fluss di Benjamin Cantu
You should meet my son di Keith Hartman
Ecco tutti i premi del festival con le motivazioni
Concorso Lungometraggi
Premio Ottavio Mai a “Tomboy” di Cèline Sciamma (Francia)
Motivazione: “Nella varietà dei film in concorso di questa edizione 2011 del festival Da Sodoma a Hollywood, la giuria dei lungometraggi ha deciso all’unanimità di assegnare il primo premio al film “Tomboy” di Cèline Sciamma per maestria, sensibilità e leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell’identità sessuale nel tempo dell’infanzia”.
Menzione Speciale a “80 egunean (80 giorni)” di Jon Garaño e Jose Mari Goenaga (Spagna)
Motivazione: “80 egunean di Jon Garano e José Mari Goenaga, un film con indimenticabili protagoniste, due donne non più giovani che, ritrovandosi, rinnovano la loro amicizia e un amore finalmente svelato”.
Concorso Documentario
Premio Miglior Documentario a “We Were Here” di David Weissman (USA)
Motivazione: “Per la qualità dell’opera filmica, per i contributi storici e per la capacità di raccontare e testimoniare in modo adeguato, forte e necessario l’epidemia di AIDS nella comunità gay di San Francisco all’inizio degli anni ’80”.
Menzione Speciale a “XY Anatomy of a Boy” di Mette Carla Albrechtsen (Danimarca)
Motivazione: Per la ricerca del linguaggio della rappresentazione tra finzione e realtà e l’originale messa in scena della storia che racconta con grande delicatezza un’intimità forte. Un vivo apprezzamento per l’impegno della Scuola Nazionale di Cinema della Danimarca nel produrre questo film”.
Concorso Cortometraggi
Premio Miglior Cortometraggio a “Plan Cul” di Olivier Nicklaus (Francia)
Motivazione: “Perchè è il film che noi vorremmo avere nella nostra collezione privata e che vorremmo rivedere con i nostri amici. è una commedia brillante con un timing perfetto. E dopo tutto si tratta di una questione di vita o di morte o meglio di sesso o di morte”.
Menzione Speciale a “Eu Não Quero Voltar Sozinho (I don’t want to go back alone)” di Daniel Ribeiro (Brasile)
Motivazione: “La giuria è stata toccata dal cast e in particolar modo dal protagonista. Gli autori del film ci portano una tradizionale storia d’amore tra adolescenti ma con un originale punto di vista”.
Menzione Speciale a “The Colonel’s Outing” di Christopher Banks (Nuova Zelanda)
Motivazione: “Il film è divertente e toccante allo stesso tempo. Merita una menzione speciale perchè ci ricorda che non è mai troppo tardi per fare il coming out”.
Premi del Pubblico
Miglior Lungometraggio: “Tomboy” di Céline Sciamma (Francia)
Miglior Documentario: “365 Without 377” di Adele Tulli (Italia)
Miglior Cortometraggio: “Eu Não Quero Voltar Sozinho (I Don’t Want to Go Back Alone)” di Daniel Ribeiro (Brasile)
E come promesso vi lascio con la gallery della serata, trovate invece qui altre foto scattate durante la settimana del festival.