Ottima scelta quella del TGLFF di aprire con 54: The Director’s Cut di Mark Christopher, nella versione che l’autore è riuscito finalmente a realizzare 17 anni dopo l’uscita in sala dell’originale.
Accadde che nel 1998 la Miramax impedì al film di uscire e impose di girare una quarantina di minuti nuovi per sostituire i 40 di tagli effettuati. In pratica via tutta la parte relativa alla bisessualità del protagonista.
Dopo quasi due decenni Christopher, che era presente in sala con la stessa giacca e cravatta indossata da Ryan Philippe nel film, è riuscito a recuperare quei tagli, alcuni in maniera anche avventurosa e a coinvincere la Miramax a rifare praticamente il film con un montaggio tutto nuovo che racconta una storia diversa nei suoi aspetti fondamentali.
Il risultato è affascinante nella realizzazione (con spezzoni di film sgranati) e molto significativo nel risultato finale. Ne viene fuori una storia di droga, musica, successo e libertà (più o meno) sessuale sullo sfondo dello Studio 54 di New York. Nel momento del suo massimo splendore, alla fine degli anni 70. Fino al crollo clamoroso con l’arresto del proprietario.
Rivedere il film permette anche di rendersi conto che in quella pellicola del 1998 facevano splendida mostra di se tra gli altri Salma Hayek, Neve Campbell e (udite udite) Mark Ruffalo!