Ricordate Harry ti presento Sally? Quelle parti in cui i protagonisti raccontano direttamente allo spettatore quello che è accaduto? Ecco, 2 autunni 3 inverni gioca molto su situazioni di questo tipo. Sébastien Betbeder sviluppa l’intero film con i protagonisti che raccontano la vicenda allo spettatore interrompendo la scena, bloccandosi, parlando come intervistati. Il gioco strutturale è questo e funziona molto bene.
Armand e Ameliè si incontrano, si piacciono, si mettono insieme, poi litigano, si lasciano e si riprendono.
Insomma una storia d’amore classicissima e senza nulla di speciale, eppure il film funziona. E’ divertente, ironico, coinvolgente.
Tutto merito della struttura narrativa e di come Betbeder organizza la storia.
Si va avanti e indietro nel racconto, le situazioni vengono fuori pian piano, tutto è sapientemente dosato.
Ma quello che conta naturalmente è il modo di raccontare, la scelta di far parlare i personaggi in prima persona, spiegando ogni dettagli allo spettatore.
Tutto ritmato dalla struttura a capitoli che non disturba ed è tipico di tanto cinema francese.
Si ride sereni senza mai esagerare.