Davide Bono, Capogruppo in Consiglio Regionale MoVimento 5 Stelle, scrive sul taglio dei rami secchi delle Ferrovie dello Stato in Piemonte.
Pendolari a piedi! Questa potrebbe essere la sintesi delle modifiche al Piano Triennale del Trasporto Pubblico Locale presentato oggi in Commissione Trasporti dall’Assessore Bonino.
Oltre ai “rami secchi” da sopprimere presentati ad Aprile (Asti-Casale-Mortara, Ceva-Ormea, Alessandria-Ovada, Novi-Tortona, Asti-Chivasso, Cuneo-Mondovì, Vercelli-Casale, Pinerolo-Torre Pellice) si aggiungono la Savigliano-Saluzzo-Cuneo, l’Alessandria-Castagnole, la Santhià-Arona, la Novara-Varallo, l’Asti-Castagnole Alba.Tutto senza uno straccio di dati. Genericamente si è parlato di tratte con meno di 50 passeggeri a corsa, senza citare neanche il rapporto costi-ricavi. E ora dovranno essere sostituiti da più inquinanti, più lenti e più pericolosi bus che dovranno avere una copertura almeno del 35% dei costi dai biglietti venduti. Se no pagherà la Regione.Nel frattempo le tratte, se non attraversate da treni merci, senza manutenzione, verranno irrimediabilmente perse. Sottolineiamo la gravità dell’isolamento della Valsesia, che non potrà più raggiungere in treno né Novara nè Santhià (quindi né Torino nè Milano) nè Borgomanero nè Arona. Unito alla congestione delle strade che ne seguirà che paralizzerà anche i bus, ai problemi climatici legati alle stagioni più fredde, significa tagliare fuori dal Piemonte la Valsesia. Non possiamo accettare queste decisioni e chiediamo da subito che venga quanto meno mantenuta la tratta ferroviaria Romagnano Sesia-Santhià come collegamento rapido del nord Piemonte con Torino. Conseguente è l’ulteriore isolamento della provincia del Verbano-Cusio-Ossola che si potrà solo più raggiungere via ferro da Novara tramite l’Orta o il Lago Maggiore con tempi di percorrenza superiori alle 3 ore e mezza per Torino.Per quanto riguarda la Savigliano-Saluzzo-Cuneo, chiediamo che venga presa in seria considerazione la proposta dei Sindaci di creare un anello di metropolitana leggera tra Cuneo-Busca-Saluzzo-Savigliano-Fossano-Mondovì- Cuneo, con eventuale estensione a Cavallermaggiore e a Bra. Difficile comprendere anche la soppressione per i pendolari dell’Ovada-Alessandria, che resta aperta per il transito merci e quindi riteniamo condivisibile la richiesta dei Sindaci dell’area di richiedere il mantenimento almeno del numero minimo di corse.