Fra le 10 peggiori linee d’Italia per i pendolari in treno la Genova-Acqui Terme e la Novara-Varallo

Legambiente ha lanciato la campagna Pendolaria, presentando un’anticipazione, con analisi della situazione di maggiore disagio sulle linee ferroviarie italiane, del Rapporto

annuale che verrà presentato a gennaio.

Treni vecchi, lenti, su linee che vedono troppo spesso tagli e accumulano ritardi. La situazione del trasporto ferroviario è sempre più divisa in due, tra un’Alta Velocità con servizi più veloci e moderni e un servizio locale con diffusa situazione di degrado che spinge purtroppo i cittadini all’uso dell’auto privata, con aggravio dei costi, del traffico veicolare, dell’inquinamento. Eppure, sono circa 3 milioni le persone che ogni giorno in Italia utilizzano i treni per raggiungere i luoghi di lavoro o studio.

Le ragioni della situazione che vivono i pendolari sono chiare. In Piemonte dal 2010 a oggi, complessivamente, si possono stimare tagli pari all’8,4% del servizio ferroviario proprio quando nel momento di crisi è aumentata la domanda di mobilità alternativa più economica rispetto all’auto. Tra il 2010 e il 2015 il Piemonte detiene anche il record nazionale di aumento del costo dei biglietti con un +47,3% a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento.

In Piemonte sono circa 33 mila i pendolari rimasti appiedati dopo la soppressione di ben 14 linee ferroviarie dal 2010 ad oggi. L’ultima linea ad esser stata colpita è la Novara-Varallo che dal settembre 2014 ha visto la soppressione del servizio passeggeri. Si tratta di 55 km frequentati fino a quel momento da più di 1.000 pendolari al giorno, numeri bassi ma che vedevano un costante aumento nel corso degli ultimi anni. La speranza dei pendolari dell’area è che con l’inserimento della linea nel capitolato di gara d’appalto nel lotto del quadrante nord-orientale del Piemonte si veda una riapertura ed un rilancio del servizio, anche se questo potrà accadere solo dopo il 2017 (quando il vigente contratto di servizio scadrà).

Non va meglio in Valle d’Aosta dove dal 24 dicembre prossimo è stata annunciata la sospensione che prelude alla chiusura della storica linea ferroviaria Aosta-Pré-St-Didier. La linea, oltre ad essere un vero e proprio patrimonio storico, è un servizio essenziale per tanti studenti e lavoratori pendolari. Se adeguatamente valorizzata, potrebbe diventare un’infrastruttura rilevante per l’utenza turistica. Già oggi la linea viene utilizzata per l’accesso alle Terme di Pré-Saint-Didier e il suo uso turistico potrebbe essere notevolmente potenziato con la prosecuzione della linea fino a Courmayeur ed attestazione ad Entrèves, al punto di partenza della Funivia del Monte Bianco.

Fra le 10 peggiori linee d’Italia per i pendolari del 2015 due sono in Piemonte la Genova-Acqui Terme e la Novara-Varallo

Genova-Acqui Terme

Numerosi disagi si riscontrano sulla linea che collega Genova ad Acqui Terme. Qui è indispensabile intervenire sull’infrastruttura almeno fino ad Ovada (AL) visti i 46 km di binario unico sui 63 della tratta, per aumentare la velocità dei mezzi (la media è di 45 km/h). Per ora si vede un ennesimo taglio alle corse per il mancato finanziamento da parte della Regione Piemonte nel corso del 2014. I problemi più frequenti accadono con l’inizio del maltempo, con la conseguente interruzione della linea a causa di forti piogge e, come di recente a Rossiglione, addirittura frane, mettendo in serio pericolo gli utenti della tratta. Sulla Genova–Acqui Terme non mancano ritardi dovuti a problemi durante l’attraversamento dei passaggi a livello come i problemi dovuti alla sempre più scarsa frequenza dei treni, nonostante ogni giorno viaggino migliaia di pendolari su questa linea. Anche in questo caso gli utenti lamentano nei casi di soppressioni la mancanza di una comunicazione efficace e che permetta di trovare un’alternativa valida, mentre spesso al contrario si ritrovano costretti at attese interminabili in attesa di poter passare per gli scambi.

Novara-Varallo

La Novara-Varallo dal settembre 2014 ha visto la soppressione del servizio passeggeri. Si tratta di 55 km frequentati fino a quel momento da poco più di 1.000 pendolari al giorno, numeri bassi ma che vedevano un costante aumento nel corso degli ultimi anni. Nonostante l’aumento dell’affluenza della linea i dibattiti sulla chiusura si sono riaccesi dal 2012 quando la Regione Piemonte prevedeva la chiusura del servizio su 14 linee (ritenute a bassa frequentazione o “rami secchi”). Da quel momento fu pensato addirittura un rilancio della linea, vista la non chiusura e l’avvio di un progetto di sperimentazione su 2 linee, tra cui appunto la Novara-Varallo, che prevedeva la soppressione di tutte le autolinee parallele al treno, per aumentare il flusso di passeggeri. Ma a causa del venir meno dell’effetto rete proprio per la sospensione delle altre 12 linee, il traffico subì una lieve flessione. Quindi a fine 2013 viene sì scongiurata la chiusura ma con il taglio di tutte le corse di morbida e il mantenimento di sole 8 corse pendolari, per poi arrivare un anno dopo alla definitiva sospensione del servizio. La speranza dei pendolari dell’area è che con l’inserimento della linea nel capitolato di gara d’appalto nel lotto del quadrante nord-orientale del Piemonte si veda una riapertura ed un rilancio del servizio, anche se questo potrà accadere solo dopo il 2017 (quando il vigente contratto di servizio scadrà).

Autore: Redazione

Quotidiano Piemontese: il sito di informazione più letto del Piemonte : libero, tempestivo indipendente, social. L'hub sociale e informativo del Piemonte