Torino puo' farcela

Ma non e` eutanasia.

Fa notizia la
lettera di un malato terminale con la richiesta al Capo dello Stato di
permettergli di morire in pace. Il signor Piergiorgio Welby, cosi’ si chiama il
malato, respira, parla ed e` alimentato tramite macchine, senza il cui ausilio
morirebbe.
Il suo caso e`
portato ad esempio della necessita` di introdurre nel nostro ordinamento
l’eutanasia. Per semplificare e
chiarire il dibattito qualcuno tira in ballo la religione, il papa, i santi e
chissa’ quanto altro.

 Io credo che sia
un problema mal posto. Questo caso non porta nessuna evidenza a favore o contro
l’eutanasia, ne` puo’ legittimamente indurre ad una divisione tra credenti e
non.

Si tratta
semplice di un caso di accanimento terapeutico. Ogni malato ha diritto di
rifiutare trattamenti medici che non desidera. Il signor Welby vive
esclusivamente grazie a dei trattamenti medici. Se non li desidera, ha diitto
di rifiutarli. Se li rifiuta, eventualmente morira’. Non e` obbligatorio farsi togliere un
appendice o un tumore. Ognuno lo fa, se lo desidera. Idem non e` obbligatorio
accettare l’invasivita` di macchine per respirare, nutrirsi o parlare.

 L’ eutanasia non
c’entra.
Forse qualcuno la
vuole tirare in ballo per suo interesse personale, ma questo e` un altro
discorso

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