Torino puo' farcela

GRATTACIELO DEL S.PAOLO E NUOVE “SPIAGGE”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Credo che la scelta del sito del nuovo grattacielo del S. Paolo sia errata.
Magari potrà sembrare “comoda” per via
della relativa distanza dal centro o dalla vicinanza della Stazione Porta Susa.
Forse questa vicinanza può essere uno svantaggio: la zona è già congestionata
(Palazzo di Giustizia, presenza di C. Vittorio Emanuele che è già molto
trafficato…). Perché non fare i nuovi uffici (magari non come un grattacielo ma
con edifici più bassi) in aree un po’ più periferiche? Addirittura poteva
essere una soluzione – a parer mio – la zona ex Teksid, col nuovo centro immerso
nel Parco Dora. La vicinanza della Stazione Dora e del nuovo asse viario sulla
Spina, lo avrebbero reso ugualmente facilmente raggiungibile. Forse era meno
peggio della soluzione trovata adesso.

O forse è meglio dedicare il futuro Parco Dora al progetto in atto della
nuova “spiaggia” del Lungodora?
O forse ancora gli architetti moderni (o comunque quelli pagati dal Comune
di Torino) pensano che una città dell’entroterra debba essere anche un posto di
mare? Una città non dovrebbe fare la città, una montagna la montagna e un posto
di mare, il posto di mare?

E’ vero che in altre città si sono create “spiagge”, ma dobbiamo copiare
proprio tutto?

Inoltre una cosa mi chiedo. Questo nuovo grattacielo di “Montparnasse”
torinese, disturberà mica la vista delle Alpi e del Monviso per chi vuole vedere
il panorama dal Monte dei Cappuccini o da Parco Europa o da Superga?

Marco Brignone

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