La restituzione del maltolto

Stefano Colantuono
Stefano Colantuono

Compensazione. Anche se non nel corso della stessa gara, come avviene di solito quando a dirigere c’è un arbitro con pochi attributi, ma ad un girone di distanza. Questo è quello che – per chi scrive – è avvenuto ieri: la restituzione di quello che era stato ingiustamente tolto al Torino un girone fa, quando a Bergamo i nerazzurri segnarono due reti gravemente viziate da irregolarità, vincendo una partita che pure sotto il profilo tecnico avrebbe dovuto vederli soccombere.

All’epoca, però, Colantuono disse: “Normale che il Torino si lamenti se si sente danneggiato, ma nel calcio succedono tante cose, magari pure sbagliate, che alla fine si riequilibrano”. In realtà, questa famosa legge non scritta non si verifica mai; ieri eccezionalmente sì, dunque come mai il ds Pierpaolo Marino annuncia il silenzio-stampa, se quel che dichiarò il suo allenatore corrisponde al vero?
E infine, la si può vedere pure così: senza errori arbitrali, avremmo avuto un pareggio all’andata ed un altro al ritorno; così invece entrambe hanno avuto un punto in più. Tutti felici e contenti. O almeno, i granata lo sono.

 

p.s.: una piccola ombra sul cuore di molti tifosi di casa però, nonostante l’ostentazione trionfalistica, quest’errore arbitrale l’ha lasciata. Ad esempio, su quello di chi scrive.

p.p.s.: idolo di giornata, il IV uomo Costanzo: si avvicina ad un bergamasco che si contorce a terra (ovviamente sullo 0-0) e gli fa “Se esci dal campo, è un minuto di recupero; ti conviene alzarti”.