Treni in ritardo? Trenitalia fa causa a un’app che li mostra: “Uso illegittimo in quanto non autorizzato”

“Abbiamo temporaneamente sospeso il servizio perché Trenitalia non vuole che pubblichiamo i dati (pubblici) relativi ai suoi treni e quindi ci ha fatto causa, ritenendo che l’uso che facciamo dei suoi dati sia illegittimo in quanto non autorizzato”.

Lo scrive Trenìt, startup creata da Daniele Baroncelli e che fa parte del TechHub London, che ha sviluppato un’applicazione (Trenit, appunto, disponibile sia su Android che iOS) scaricata da oltre 3 milioni di persone. La sua funzione? Semplice ed efficace, oltreché utile: fornire ai propri utenti le informazioni in tempo reale su eventuali ritardi dei treni.

Adesso però, il servizio, attivo da oltre 5 anni, è stato temporaneamente sospeso, dopo la causa intentata da Trenitalia per uso illegittimo e non autorizzato dei dati.

“Siamo convinti fin dall’inizio che il nostro operato sia pienamente lecito e non arrechi alcun danno agli operatori ferroviari – si legge in una nota di Trenit -.  Al contrario, pensiamo che il nostro uso dei dati pubblici relativi al trasporto ferroviario arrechi un vantaggio agli operatori (visto che promuove i loro servizi). Tuttavia, nel frattempo che il ricorso venga deciso, siamo costretti a sospendere il servizio. Abbiamo fiducia nel fatto che la giustizia italiana possa risolvere questo contenzioso nel migliore interesse di chi fa impresa e di chi viaggia in treno in Italia”.

Portale Trenitalia

A discapito di Trenitalia, però, c’è da dire che l’azienda del Gruppo Fs ha sviluppato il portale Viaggiatreno (che non è possibile neanche linkare senza un’autorizzazione da parte di Trenitalia) che sostanzialmente offre lo stesso servizio.

Non solo: è proprio qui che, nelle note legali, si legge: “Ogni diritto sui contenuti è riservato ai sensi della normativa vigente. I contenuti di ViaggiaTreno non possono, neppure in parte, essere copiati, riprodotti, trasferiti, caricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto della società Trenitalia Spa”. Ergo: i dati sui ritardi contenuti nell’app Trenìt sono di proprietà di Trenitalia e dunque non possono essere riprodotte da altri.

E’ qui sta il problema: Trenìt fornisce agli utenti informazioni sia sugli orari e prezzi (estrapolando i dati da Trenitalia.Com) che sui ritardi (Viaggiatreno.it); poi li aggrega e facilita le operazioni di spostamento di pendolari.

“Questo tentativo di porre dei paletti da parte di Trenitalia mi pare assurdo […] legittimamente può inserire dei disclaimer, ma voler creare delle rendite di posizione [legate al possesso dei dati, ndr] è anacronistico. Tanto più che non stiamo parlando di un’azienda privata”, spiega a Wired Vincenzo Patruno, membro dell’associazione onData che si batte per la trasparenza e la diffusione degli open data.

Al momento quel che è certo è che Trenit è stato temporaneamente sospeso: “Faremo valere con forza le nostre ragioni e speriamo di tornare online al più presto perché siamo convinti che Trenit! non violi i diritti di nessuno”, scrive.

Adesso la parola passa a un giudice.