Il romantico ricercatore è Alessio Mortelliti del dipartimento di biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza di Roma che, grazie al sostegno economico della società araba Mohamed bin Zayed Species Conservation Fund, è partito per i monti Mekkonga, a sudest di Sulawesi per verificare l’eventuale estinzione di 5 mammiferi, trovati nel ’32 da un collega tedesco.
Mortelliti, intervistato da Quotidiano Piemontese, racconta la sua esperienza di viaggio e di studio nella giungla con i popoli indigeni con cui ha condiviso 4 mesi della sua esistenza.
“Sono partito con altri scopi e aspettative diverse, perciò la mia scoperta è stata davvero una piacevole e interessante sorpresa. Mentre lavoravo per individuare i 5 mammiferi a cui la spedizione era improntata, ho trovato in una delle trappole posizionate sugli alberi, con esche a base di cocco e burro di arachidi di cui sono ghiotti i micro mammiferi, il “nuovo roditore”.
Un epilogo che è valsa la fatica di vivere 4 mesi in una capanna di fango nel villaggio di Wawo dove abbiamo condivido ogni cosa con gli indigeni. Abbiamo mangiato con loro, fatta eccezione, quando eravamo in quota per gli studi dove ci siamo cibati di riso cucinato sulla legna raccolta al momento, bevuto (certo, Christina ed io, per quanto possibile, usavamo dei filtri per l’acqua o la bollivamo) e socializzato.
E’ stato proprio grazie ad un ex cacciatore di bufali del villaggio che ci siamo potuti addentrare nella giungla molto fitta. Lui conosceva bene la zona perché la frequentava proprio per la caccia.
Nelle foto: Alessio Mortelliti e alcuni momenti della spedizione in Indonesia