bambini e mezzi pubblici

Se avete un figlio o una figlia di circa un metro di altezza e viaggiate sui mezzi pubblici, come la sottoscritta, allora forse è capitato anche a voi di chiedervi se si debba far pagare loro il biglietto oppure no.

La risposta è arrivata il 21 dicembre 2011, giorno in cui si è deliberato per l’aumento delle tariffe di abbonamenti e biglietti vari e si è anche, finalmente, deciso di accettare la proposta che da tempo era già in vigore in altre città italiane. Ovvero, se i vostri figli hanno meno di 11 anni, potranno usufruire dei mezzi pubblici senza pagare il biglietto, in compagnia di un adulto pagante. Questo perché difficilmente bambini con meno di undici anni viaggiano soli sui mezzi e quindi è l’adulto che si assume la responsabilità di pagare il documento di viaggio. Mi sembra ragionevole, no?

Quindi mia figlia, che sfiora il metro d’altezza, non dovrà più seguire la vecchia usanza, secondo la quale sotto i 100 cm non si paga e oltre il metro invece sì.

La petizione di Bimbibus si è anche fatta avanti richiedendo mezzi adeguati al trasporto dei passeggini. Il problema è reale. Coloro che si spostano in città su tram o bus e portano con sé la creatura in passeggino sanno bene che ci sono linee che usano ancora i vecchi mezzi (un esempio? La linea 33, a volte il 16 e forse voi ne conoscete altre…) e che quando tocca salire su questi autobus la fatica e la scomodità sono all’ordine del giorno. Per non parlare degli spazi in cui mettere fisicamente il passeggino, una volta in viaggio. Così la petizione aveva anche questo scopo, ovvero ottenere condizioni più agevoli per i viaggi con passeggino. Chissà se piano piano tutte le linee si attrezzeranno?

Vorrei lasciarvi con un paio di riflessioni. La prima riguarda non tanto le mamme con i passeggini, quanto piuttosto chi ha una disabilità e per tanto si ritrova a muoversi in sedia a rotelle, ma come fa a montare su certi mezzi pubblici? La seconda, invece, riguarda la gente in generale. Salgo sul pullman con il passeggino, porto mia figlia al nido, non ho l’auto. Appena mi faccio spazio verso un buco libero, vedo solo smorfie, sento gente sbuffare, qualcuno azzarda anche gentilezze bisbigliate tipo “mpf, ci mancava solo questa col passeggino…”.

A cosa servono dunque i mezzi pubblici?