Il vero rendimento dei BTP Italia e la cattiva informazione di Ministero e media

Anche se le sottoscrizioni hanno superato i 7 miliardi di euro, i nuovi Btp Italia hanno creato delle polemiche sul loro rendimento annuo comunicato al termine dell’ operazione dal Tesoro. Ilrendimento è pari al 2,45% pagato in due cedole semestrali. Il Btp scadrà tra quattro anni e gli investitori, persone fisiche che lo terranno in portafoglio fino a quella data, riceveranno in più un bonus del 4 per mille lordo sul valore nominale.
Ma ecco che cosa si dice in rete. Secondo Investire Oggi

Abbiamo provato a fare chiarezza sulle condizioni del Btp Italia, operazione questa non facile in mezzo alla miriade di cori dei vari media italiani che non facevano che ripetere come dei pappagalli i comunicati di Ministero, Debito pubblico e Borsa italiana SpA, senza che nessuno di questi media si sia mai preso la briga di controllare dati e numeri ufficiali e di spiegarli ai piccoli investitori a cui tale Btp era destinato per stessa ammissione del governo.
L’unica voce fuori dal coro era stata quella di Beppe Scienza (ecco il suo sito personale) , l’unico che si sia accorto che il prospetto del Ministero era anomalo. L’unico che si sia accorto del “rumore” di cui il web è stato invaso a proposito di questo BTp (arrivando a definirli “pompati da giornalisti e pretesi esperti, specializzati nell’applauso”).

Bene, noi ci siamo presi la briga di controllare dati e numeri, ecco quello che abbiamo scoperto.
La tabella di simulazione del Ministero, in base alle formule stesse dichiarate, secondo noi è sbagliata.

E proprio il blog del professore torinese Beppe Scienza aggiunge informazioni 

Sarebbe interessante sapere la cifra spesa dal Tesoro per la promozione del nuovo titolo di stato, enfaticamente chiamato Btp Italia e offerto dal 19 al 22 marzo 2012. In ogni caso poteva aggiungere due o trecento euro per pagare qualche ora di straordinario a un suo impiegato affinché aggiornasse i dati nei documenti messi in Rete. In quello che riporta Esempi di Calcolo la data di godimento risulta il 1° marzo. Né è strana un’emissione che contabilmente parta prima. Invece così non è: altrove leggiamo che la data di godimento è il 26 marzo, per cui l’esempio pratico non collima col titolo in questione.

Al che uno può dire: “Sei tu, Beppe Scienza, che sei cretino e hai difficoltà a capire”. Giudicherà ugualmente scemi i vari gestori che mi hanno espresso le stesse perplessità, che essendo amici miei saranno idioti anche loro. Però dovrà attribuire la patente di imbecilli pure a quelli di Bloomberg, visto che secondo loro il Btp Italia ha la stessa struttura dei Btp-i. La tesi alternativa è che i documenti del Tesoro siano redatti malissimo.

Quando la Patria chiama. Ovviamente nessun giornalista economico e nessun preteso esperto di reddito fisso ha notato ciò, impegnati solo a ripetere come pappagalli i comunicati stampa degli emittenti qualsiasi siano, una volta l’Enel, un’altra volta Lehman Brothers (sino a qualche anno fa), un’altra ancora il Tesoro.

Ma fosse solo questo! A pag. 2 c’è una tabella dove si vede per un semestre una “Rivalutazione del Capitale” di 6,73 e per quello dopo di 13,37;  poi di nuovo 6,6 e 13,11 e così via, come se i semestri pari valessero il doppio di quelli dispari. Boh!
Se davvero fosse così, dovrebbero dirlo esplicitamente e magari motivare le ragioni di una scelta così “innovativa”.

Autore: Redazione

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