Dalla pagina di Cronache di Costume si può comodamente osservare la piega socio-culturale della politica senza farla, la politica.
Con Renzi o contro Renzi la realtà è che abbiamo un Presidente del Consiglio alternativo a quelli cui eravamo abituati: per atteggiamento, linguaggio, ritmo. Se saranno tutti fatti o parole lo vedremo presto. E, anche questa, è una novità: il calendario di Renzi è proprio quello che teniamo appeso in casa, non risponde ai confusi tempi senza tempo dei suoi predecessori. Inutile additare e pretendere miracoli, dunque. Se abbiamo taciuto fino ad oggi sicuramente ora dobbiamo concedere a lui un ragionevole periodo di lavoro.
Arriva forte e chiaro. A chi lo trova simpatico e a chi non lo sopporta. Questo è un sano indicatore di personalità. Che è molto più facile piaciucchiare a tutti, scontentare nessuno, essere abili a barcamenarsi tra fazioni, svicolare dalle decisioni. Quella di Renzi invece è una falcata determinata, audace, briosa. Di quelle che appunto a qualcuno mettono speranza, ad altri fanno gridare di dolore calli, fastidio e invidia.
E’ entusiasta, compiaciuto. Perfino un po’ borioso, dicono da più parti. Io sono andato a sentirlo diverse volte negli ultimi anni e ne ho tratto l’idea di uno che gode a farcela, che ha l’ambizione della gloria. Cosa che in questo Paese e nella situazione attuale trovo, in tutta franchezza, un’onda da cavalcare. Per intenderci l’impressione è quella di un uomo che desidera emozionare, scatenare consensi, generare eccitazione collettiva. Un’ottima spinta. Garbi o non garbi la faccia o il metodo se gli preme il risultato del ‘benessere’ del Paese per guadagnarsi il trofeo della bravura, del coraggio, della tenacia faccia pure.
Sarà frenato, si ingarbuglierà nella burocrazia, cadrà in qualche trappola, borbotta più chi rosica che chi ha qualche ‘ricetta’ diversa da proporre. Già, gli ostacoli, gli sgambetti, la burocrazia, le sacche di resistenza a assurdi privilegi. Sempre la solita storia. Si scava tra verità e illazioni su chi tira i fili a Renzi come se tutti gli altri non avessero altrettanti fili tirati da chissà quali altri burattinai. E nello stesso momento si racconta ancora di una politica che non può saltare, fare, ripulirsi, sciogliere i nodi o capire da chi è più opportuno farsi ‘guidare’.
Comunque è irritante oltre ogni umana tollerabilità che accusi di qualche spocchia Renzi un campionario di spocchiosi, disonesti o smidollati. Ecco, di chiacchiere, buchi, ingiustizie e inconcludenze l’Italia non può più campare. Certo che ci vuole una dose non comune di autostima per ritenersi capaci di imprimere una Svolta buona. Magari pure uno spirito da irriducibile sognatore. Ma sono decenni che vediamo autostima sfacciata e irrispettosa farla da padrone tanto da ridurci ai minimi storici in tutti i sensi, vogliamo forse negarne la possibilità solo a Renzi?