Caro uomo, in qualche modo hai ragione.
Una donna geisha merita, eccome, l’ammirazione e l’ambizione collettive. Ti piace, la geisha. Pure a me, piace.
La tua geisha però è una figura morbida, sensuale, accondiscendente, dedita alla cura della tua persona e del tuo benessere. La mia geisha è un’esperta in belle arti. Intrattiene, certo. La tua con calda disponibilità, la mia con la musica, il canto, la danza.
La verità è che nella tradizione giapponese la geisha non è una cortigiana o una prostituta di lusso, è un’amabile compagnia. E capita solo che in Occidente il concetto sia un poco confuso.
Ma poco importa, tutto sommato danno una lezione, a te e a me, realtà e immaginario. La geisha insomma è l’esatta proiezione di ciò che ci fa ‘sognare’.
Magari una donna desidera o si illude ancora di ammaliare con le virtù.
Magari un uomo è davvero ammaliato dalle virtù.
Si tratta di intendersi sull’idea di virtù!
Irene Spagnuolo