Dopo quanto è accaduto allo stadio di Bologna sulle note di Caruso di Lucio Dalla, hai espresso delusione e amarezza. La Presidenza onoraria del Bologna calcio, tanto naturale quanto meritata, l’hai vissuta con l’umanità e la sportività che tutti conosciamo. Non puoi riconoscerti in un tifo che oltrepassa il limite della passione, che non si raccoglie neanche davanti alla memoria di un grande, a un brano straordinario e a un’occasione per aprire la bocca, se mai, per cantare.
C’è qualcosa che assomiglia alla miseria dei sensi. Sta nel cattivo gusto, nella carenza di buon senso, nell’indifferenza alla fratellanza, nell’arroganza, nella superficialità. E, ovviamente, nel calderone del luogo comune, dove purtroppo sembra cuocere lo stivale intero. Tutte brutture che non appartengono alla tua tradizione, al tuo sorriso, alla tua natura.
Come sempre hai dimostrato uno spirito e una personalità da applauso. Non tanto per la condanna dei cori e dei comportamenti quanto per i modi e la misura. Troppe volte siamo costretti a sentire bacchettate e duri giudizi da persone che in stile e vita hanno davvero poco da insegnare. Prese di distanze di circostanza, false indignazioni, altisonanti proclami che si svuotano in un lampo.
Da te, caro Gianni Morandi, possiamo e dobbiamo ascoltare. E, ancor più, ammirare.
E’ solo un’occasione, questa. La colgo al volo per manifestare quello che penso da decenni. Al di là delle tue qualità artistiche ho sempre nutrito grande simpatia per quelle umane. So bene che la conoscenza non è reale, mi sei arrivato sempre solo dai dischi, dalla tv e dalla radio ma non temo affatto l’ingenuità di confondere personaggio Morandi con persona Gianni Morandi. Sarà che voglio fidarmi delle sensazioni accumulate! Sarà che, anche questa volta, ho raccolto una sorta di conferma.
Invece di clamorose iniezioni di morale, hai scelto poche parole ferme ma pacate. Il tuo marchio. Su facebook non hai cavalcato l’onda della ghiotta opportunità, ho letto invece la tua tristezza e questo a me emoziona. Il tuo pubblico ancora e per sempre ha bisogno di questo tuo profilo “semplice” perché la “semplicità” è un tesoro in via di estinzione.
Caro Gianni Morandi non posso che ringraziarti, di tutto.