Gli uomini ce l’hanno lungo. Tutti.
(Che averlo duro è altra storia, lì ci vuole la camicia verde.)
Se cercate il risvolto eccitante abbiate l’ardire di leggere fino in fondo, lo troverete.
Insomma ce l’hanno lungo, l’excursus lavorativo. Che già faticavano in caccia e pesca quando ancora non c’erano le relative stagioni e le specie protette. Poi si sono inventati via via i mestieri di mani, le professioni di intelletto e finanche quelle deliziose applicazioni miste, di arte e talento.
Adeguandosi ai tempi o governandoli si sono improvvisati capaci di tali e tante virtù da far esclamare a loro stessi ogni possibile meraviglia. Hanno fatto, creato, realizzato, migliorato l’inimmaginabile. Fred e Burny ne sarebbero sconvolti. Un mondo di cose e di servizi, una quantità impressionante di comodità, un livello stratosferico di bellezza. Hanno pensato pressoché a tutto. Chapeau, uomini. Avercelo, lungo come il vostro!
Roba complicata, audace, strabiliante. Merito di fiuto, rotelle all’opera e sudore. Noi figli di questo tempo orami grandioso e progredito ci chiediamo solo dove sia finita tutta quella lunghezza. In quali meandri se ne sia perso lo spirito. Quale maledetto equivoco l’abbia attorcigliata sull’errore. Che deleteria smania ne abbia messo in crisi la bontà.
Che insomma, averlo lungo ma di poco pregio non è più il top.
Saranno stati i fumi dell’esaltazione, i tentacoli del denaro, i freni della viltà. Chissà. Magari qualche distrazione di troppo. O l’era glaciale? Già, può darsi sia sfuggito ai termometri comuni ma la lunghezza si è accorciata a causa del freddo. Capita, eccome.
E adesso se ne sta attorcigliato e rabbrividito nel torpore. La disoccupazione, certo. Ma non solo. Qualcosa si è ridotto, arrugginito, inceppato. L’avete forse arrotolato come una canna per annaffiare le piante riposta in un angolo del giardino? In stand by. O impaurito. O annoiato.
Senza più passione e rigore, direi. Ecco cosa lo fa così striminzito. Perfino ammosciato. E non è questo il caso in cui una certa morbidezza è gradevole.
No. Manca il nerbo. Il vigore della responsabilità. La sapienza della costanza.
Comunque visto che vi ho tenuti sulla corda fin qui nella vaga speranza di un colpo erotico voglio accontentarvi. Ad averlo lungo c’è chi ha goduto per anni, decenni, secoli. Perché rinunciare?
Irene Spagnuolo