Quella delle donne, quella degli uomini, quella di Quotidiano Piemontese, quella di Novajo, quella della ‘comunicazione’, quella del presente e del futuro. Questione di spirito. Ce ne vuole parecchio ma qualcosa mi dice che possiamo farcela, a tirarlo fuori. Ecco, parto da ‘comunicazione’ per questo 8 marzo.
Poco importa piaccia alle donne festeggiare, agli uomini riconoscerlo, al mercato intero farne occasione o che invece sia uno dei tanti momenti di un percorso, un giorno a caso del calendario, una ragione di riflessione. Conciliamo tutto e tutti. Facciamo che oggi sia il giorno programmato per l’inizio del viaggio. Il viaggio di donne e uomini nella ‘comunicazione’. E’ proprio bella e allettante questa combinazione.
Informazione, relazione, scambio, confronto, spiegazione, conforto, collaborazione. Con la comunicazione possiamo volare alto, arrivare ovunque, capire, diffondere, ridere, abbracciare. E’ qui la festa, quella della sfida e del cammino. Quella dell’ironia. Quella della passione. Quella del merito. Quella della volontà. E, diciamolo, pure di un pizzico di serenità. Che siamo fatti per incrociarci, crescere, condividere. Per contagiarci di meraviglie.
Perché insieme siamo più forti, su questo non posso essere smentita. E perché un brindisi collettivo è molto più eccitante. Con la dignità di persone e l’euforia femminile e maschile. Niente di melenso, per carità. Che qui, la festa, non celebra armonie di facciata, accordi posticci e dolcetti scherzetti. Siamo più seri che mai. Ovvero ci burliamo allegramente di tutti gli attriti e le stupidità.
Guardiamo avanti, oltre. Così mi piace sentirlo e abbracciarlo, questo frizzante sogno che si sveglia nella realtà che è QP con tutti i suoi progetti e i suoi domani.
E’ qui la festa. Quella del costume che ha bisogno di rinnovarsi o spogliarsi o guardarsi allo specchio. Un po’ con severità un po’ con ottimismo. Ma, anche su questo, senza troppo zucchero. Preferisco uno sguardo intenso in equilibrio tra verità e speranza, con le punte acide e quelle amabili. Come la vita.
Infine, concedetemelo, è qui anche la festa dei ghostwriter. Quelli come me, appesi al filo di una storia, penne di qualcuno, pronti all’avventura. Quelli che non hanno paura della comunicazione, anzi.