Salta come un Grillo

Il Movimento a 5 stelle si profila come la grande rivelazione di queste elezioni amministrative. Al dato eclatante di Bologna fanno eco altri risultati minori ma degni di nota a Torino, a Novara e in molti altri comuni d’Italia.

Sicuramente questa espressione di voto popolare sarà letta, in relazione alla perdita di consenso dei partiti tradizionali, come fuga e dispersione. In un certo senso, drammaticamente, lo è. Perché il Movimento oggi non ha numeri da maggioranza e quindi inevitabilmente si pone come forza che sottrae sostegno a quegli schieramenti che hanno possibilità di amministrazione. Perché il Movimento proclama la rottura, si pone come elemento di azzeramento del sistema, auspica una svolta radicale. Insomma perché il successo del Movimento non può tradursi nel reale governo di qualche realtà locale e rende però faticosa la netta affermazione di un polo o dell’altro.

Ma questo poteva e doveva accadere, avremmo dovuto saperlo bene tutti, politici in primis. L’errore, se mai, era sottovalutare Grillo e la grande energia del Movimento.

Probabilmente questo si confermerà come il vero banco di prova della buona volontà politica. Non sarà più possibile fare spallucce, schernire o disprezzare il Movimento a 5 stelle. Non è più il vezzo di un comico, è un moto di cittadini con idee, programmi, obiettivi.

Ovviamente sarà anche il banco di prova dei grillini perché quelli che siederanno nei consigli comunali dovranno tenere alta la bandiera che hanno sventolato in rete e nelle piazze, con le mani pulite e zelanti, la trasparenza, il rapporto di informazione e coinvolgimento con la base. Anche con le battaglie più rivoluzionarie e la decisa e profonda distanza dalla casta, dalla corruzione, dallo spreco, dalla disonestà, dal compromesso nebuloso.

Aspettiamo gli esiti completi degli spogli, gli eventuali ballottaggi e poi gli insediamenti definitivi. Però il Movimento a 5 stelle ha già raggiunto quello che poteva raggiungere: qualche trampolino di lancio per dimostrare la bontà di un grimaldello che scardini le vecchie e terribili logiche nelle quali il Paese si muove da anni o da decenni.

Al di là del pensiero politico e delle scelte di ciascuno questa prospettiva dovrebbe allettare e meritare il rispetto di tutti noi cittadini di questo tempo difficile.

Non credo che il periodo post elettorale sarà un comodo viaggio in discesa. Anzi. Temo proprio che metterà duramente il dito nella piaga. Il clima politico sarà, se possibile, ancora più incandescente nello sfibrato tessuto di un’economia e di una società che reclamano attenzioni serie. Però potrebbe richiamare tutti noi alla partecipazione e alla determinazione a vigilare. E sarebbe questo lo spiraglio di luce.