#bastamortinstrada: Bike Pride Torino dopo le due morti di ciclisti si lancia contro l’immobilismo del Comune per difendere il diritto alla sicurezza e alla libertà in bicicletta

L’associazione Bike Pride Fiab Torino scende in campo dopo le due morti di ciclisti in 24 ore e una terza a Cameri. La misura è colma: #bastamortinstrada è l’hashtag per difendere il diritto a vivere lo spazio pubblico, le strade, in sicurezza e in libertà.  Mercoledì 27 gennaio, alle ore 13, si terrà un presidio di fronte a Palazzo Civico (Piazza Palazzo di Città,  per ricordare all’Amministrazione i suoi doveri e le sue promesse.

Dal comunicato di Bike Pride Fiab Torino

Il Biciplan è fermo, le pedonalizzazioni e le zone 30 sono rimaste solo promesse non mantenute. Ma la morte non aspetta. Muoversi in bicicletta o a piedi a Torino significa rischiare la vita ogni giorno, nella totale indifferenza delle istituzioni.

“Ci sono stati gravissimi errori del passato che hanno trasformato le strade di questa città in un luogo inospitale per le persone” – dichiara Giuseppe Piras, presidente dell’associazione Bike Pride Fiab Torino – “E gli stessi errori vengono perpetrati nei nuovi progetti. Il solo obiettivo nella pianificazione di Torino è -da sempre- fluidificare il traffico privato e aumentare la velocità delle auto, anche a costo di avere qualche “effetto collaterale”, ma questi “effetti collaterali” hanno un nome e un cognome, sono uomini, padri, fratelli, figli e amici, come Paolo Lorenzati e Dai Shen Shu.”

L’Amministrazione della Città preferisce sacrificare la vita dei suoi cittadini per paura di mettere a repentaglio il proprio consenso elettorale. Si sceglie di salvaguardare qualche parcheggio, invece che ridurre la velocità e dare spazio alle persone, alle donne, agli uomini, ai bambini e alle famiglie.

I cittadini sono stanchi di passerelle e promesse. Vogliono vedere il cambiamento promesso, costante e quotidiano. Invece ciò che si ha ora è uno spazio pubblico, la strada, che è solo un luogo di tragedie e di paura. Ma vivere lo spazio pubblico senza paura di morire è un diritto, il più importante dei diritti che le istituzioni e la politica tutta dovrebbero difendere, senza se e senza ma.

Non interessano più le inutili discussioni sui meriti di ciascun incidente. Dopo sono chiacchiere inutili, serve prevenzione. L’associazione Bike Pride Fiab Torino chiede progetti che mettano la persona e la sua sicurezza al centro, prima di tutto il resto. Servono subito investimenti, con strategie veloci ed efficaci. Non intervenire ora, rimanere in silenzio, è essere conniventi e co-responsabili delle tragedie a cui – ancora una volta – abbiamo assistito in questi ultimi due giorni.

 

Autore: Redazione

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