Le grandinate del 26 luglio e del 29 agosto sui vigneti piemontesi hanno portato distruzione, incertezza e inquietudine alle aziende agricole locali. Le avversità atmosferiche hanno infatti rimesso gli agricoltori davanti ad un bivio: assicurarsi tramite le assicurazioni libere o continuare con le assicurazioni agevolate, anche se negli ultimi anni quest’ultimo sistema sta subendo complicazioni. La maggior parte degli agricoltori che stipula una polizza agevolata, infatti, spesso non riceve il rimborso che gli spetta o nella migliore delle ipotesi lo riceve con molto ritardo.
Fino a qualche anno fa esisteva l’assicurazione agevolata contro la grandine: in sostanza lo Stato concedeva un contributo agli agricoltori che decidevano di assicurare le loro produzioni riducendo considerevolmente, all’incirca della metà, il costo della polizza. Il sistema negli ultimi anni, si è complicato sempre più, per cui oggi gli agricoltori pagano il 100% del costo della polizza e successivamente l’AGEA rimborsa loro una parte del costo della polizza.
Sulla base delle rilevazioni effettuate da Confagricoltura Piemonte, nel 2015 e anche quest’anno, si è registrato un inevitabile calo delle produzioni assicurate a prezzo agevolato, ancora più marcato nelle aree a minor rischio climatico. Per le associazioni di categoria occorre puntare a una maggiore liberalizzazione del settore assicurativo agevolato, eliminando i pacchetti di garanzie predefinite, con la conseguente possibilità di assicurare una o più avversità a scelta dell’agricoltore, sulla base delle sue effettive esigenze aziendali. Occorre inoltre prolungare il più possibile i termini entro cui stipulare le polizze agevolate, consentendone la stipula per le colture a ciclo autunno-primaverile dal 15 settembre di ogni anno ed eliminando i termini di fine campagna differenziati per gruppi di prodotti in favore di un unico termine finale il 15 luglio, come di fatto avvenuto nel 2016 in forza di successive proroghe.